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Cronaca Viale Manfredi

Picchiato e rapinato del cellulare sotto casa, ragazzo colpito con un pugno al viso. Madre allibita: "Si può denunciare solo in orari di ufficio"

Il fatto è successo domenica sera in viale Manfredi a Foggia. La madre sottolinea la difficoltà che ha riscontrato con la polizia per denunciare l'accaduto

Attraverso le pagine di Foggiatoday una madre di due adolescenti denuncia l'aggressione-rapina subita dal figlio intorno alle 23.15 di domenica sera davanti al portone di casa, in viale Manfredi, ad opera di un soggetto giovanissimo. "Sopraggiunto alle sue spalle, gli ha strappato il telefono dalle mani e gli ha sferrato un pugno sul viso. Poi è scappato a bordo di uno scooter con il complice".

La vittima ha tentato di inseguirlo ma senza riuscirci. Salito a casa agitatissimo, dell'accaduto è stata immediatamente avvertita la polizia. Al telefono, sostiene la madre, l'operatore l'avrebbe invitata recarsi in questura il giorno successivo per sporgere denuncia in quanto in quel momento gli uffici erano chiusi.

Il mattino seguente, spiega, "mi è stato detto che mio figlio sarebbe dovuto andare prima al pronto soccorso a farsi refertare e che sarebbe dovuto tornare l'indomani per la denuncia. Così ho fatto, sebbene, nonostante il pugno violento e il viso gonfio, non mi sembrava che mio figlio avesse riportato importanti traumi. L'operatore che mi ha visto entrare mi ha detto di desistere perché erano appena arrivate due ambulanze e molto probabilmente avrei aspetto tutta la notte prima di ricevere la visita di un medico"

Mamma e figlio, delusi e sotto choc per l'accaduto sono rientrati a casa. A quel punto chiedono al titolare di un'attività commerciale se le sue telecamere avessero ripreso l'accaduto: "Strana la sensazione di vedere con i miei occhi l'aggressione che mio figlio ha subito. Smarrita nel constatare l'arroganza e la violenza dei giovani sui soggetti più indifesi, ma allo stesso tempo grata per la sensibilità del titolare. Raccolta la sua disponibilità ad offrire supporto alle forze dell'ordine, torno in questura"

La donna sostiene di essersi recata di nuovo in questura alle 19.30 di ieri ma di essere stata nuovamente invitate a tornare il giorno successivo in orario di ufficio: "Il fatto che un minorenne sia stato aggredito e picchiato, il fatto di poter disporre di prove per individuare il malfattore, sembra non essere abbastanza per darmi almeno la possibilità di denunciare". Un operatore, al telefono, le avrebbe poi ribadito di tornare negli orari consentiti. "Nella nostra città la delinquenza dilaga, la giustizia e la sicurezza non dovrebbero essere garantite solo negli orari di ufficio".

La madre della vittima sottolinea infatti che nel fratttempo il malintenzionato potrebbe aver agito ancora.

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