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Cronaca Cerignola

Aggressione al pronto soccorso, l'Ordine degli infermieri fissa le priorità: "Presidio di Polizia in ospedale e formazione sulla sicurezza"

In una nota l'Ordine Provinciale degli infermieri di Foggia esprime solidarietà alle vittime e fissa gli interventi prioritari da effettuare: "Solo con l’impegno comune di tutti si può migliorare davvero l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro"

Lo scorso 17 settembre, nel turno di notte, si è perpetrato l’ennesimo grave episodio di aggressione ai danni del personale sanitario in servizio presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “Giuseppe Tatarella” di Cerignola, dell’ASL Foggia. L’autore dell’aggressione un uomo al quale i sanitari stavano prestando assistenza. Da una prima ricostruzione dell’accaduto, improvvisamente e senza alcuna motivazione, l’assistito in stato di semi-incoscienza, dopo essere stato soccorso e rianimato, ha rimosso concitatamente tutti i dispositivi medici a cui era collegato e ha aggredito i sette operatori sanitari presenti, provocando anche ingenti danni alla struttura.

“L’episodio è un fatto di assoluta gravità che ha comportato l’interruzione del pubblico servizio, nonché tutta una serie difficoltà soprattutto organizzative per coprire i turni lasciati scoperti dal personale vittima dell’aggressione”, commenta in una nota l’Ordine Provinciale degli infermieri di Foggia (Opi), che esprime piena solidarietà e sostegno a tutti gli operatori sanitari coinvolti e agli utenti presenti in sala di attesa per i conseguenti disagi.

“L’Opi, condanna fermamente il vile gesto di violenza e si mostra fortemente preoccupato per le condizioni di grave rischio nelle quali si lavora presso la struttura ospedaliera, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza. Seguiremo sotto ogni aspetto gli sviluppi del grave episodio, fin nelle aule giudiziarie, se ve ne fosse bisogno”. 

Secondo l’Opi, due sono i provvedimenti prioritari da apportare: “L'istituzione di un posto fisso di polizia in ospedale in grado di intervenire celermente nelle sempre più frequenti situazioni di aggressione verso gli operatori sanitari e la collaborazione con l’Azienda Sanitaria sulla formazione del personale sanitario in tema di sicurezza e prevenzione della violenza e garantire adeguate misure protettive per tutti i dipendenti”.

“Solo con l’impegno comune di tutti si può migliorare davvero l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro. Inoltre, - conclude l’Ordine degli infermieri –, è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica perché Colpire chi soccorre è un danno a tutta la collettività che non può e non deve essere accettato”.

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