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Cronaca

Violenza nel carcere di Foggia: ex pugile detenuto colpisce al volto e manda al tappeto agente penitenziario

Ennesima aggressione nel carcere di via delle Casermette. La denuncia di Mimmo Mastrulli, che denuncia il sovraffollamento, la mancanza o quasi del materiale igienizzante nonostante il Coronavirus

Mimmo Mastrulli del sindacato FS-Co.S.P. denuncia l'ennesimo episodio di violenza nel carcere di Foggia che "sarebbe accaduto questa mattina intorno alle 11 nel Reparto Accoglienza della Reclusione".

"Un detenuto, ex pugile palestrato 40enne con reati per droga, oltraggio a pubblico ufficiale, aggressione ed altro, già in precedenza resosi protagonista di altre aggressioni a P.U., ha violentemente colpito al volto, per futili motivi, l’assistente capo coordinatore, che tramortito ha perso i sensi."

E ancora, spiega Mastrulli, "la vittima dell'aggressione è stata trasportata prima nell'infermeria del carcere e poi al pronto soccorso dell’ospedale di Lucera, dove è stato giudicato guaribile con 20 giorni di prognosi per “frattura scomposta setto nasale".

Mastrulli fa il punto della situazione

"Il carcere di Foggia, dopo la clamorosa evasione di massa collegata alla sommossa, oggi conta una forza detenuti di 430 soggetti rispetto ai 340 regolamentati per disponibilità di posti letto. Foggia non ha ricevuto un incremento di Polizia Penitenziaria contrariamente alle tante promesse e alle fantasie di chi ha la responsabilità degli organici e delle carceri dal dipartimento. I turni continuano ad essere programmati e pianificati su otto ore e anche oltre; il personale continua ad effettuare servizio occupando più postazioni di lavoro e la vigilanza di più detenuti.

In questo periodo mancano anche le semplici mascherine contro il Coronavirus ed è scarsa la presenza di materiale igienizzante per il personale, Quello che emerge è la sfrontatezza della criminalità interna che oggi, come nel recente passato, alza sempre di più il tiro contro i servitori dello Stato.

A Foggia andrebbe avvicendato il vertice della struttura, non possiamo continuare a guardare quelle immagini dei 77 reclusi in fuga; né assistere all'immagine di galeotti sulle sbarre che occupano il carcere e gli agenti all’esterno come “sfrattati”. Non possiamo continuare a rimanere in silenzio senza alcun provvedimento che il caso richiede con urgenza"

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