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Cronaca

Vicini a Marcello, il nostro collega vittima di un vile e brutale pestaggio

Marcello Orlandini, giornalista e direttore di Brindisi Report del gruppo editoriale Citynews, è stato aggredito ad Ostuni mentre svolgeva il proprio lavoro

Calci e pugni in testa, alla schiena e sul torace. Interminabili minuti di paura e di dolore. Marcello Orlandini, direttore responsabile di Brindisireport, collega del nostro gruppo editoriale Citynews, ieri notte è stato aggredito con una violenza inaudita da almeno dieci persone, persino da un paio di donne.

Quando Marcello è arrivato sul posto, ieri notte, e ha visto un uomo nei pressi della villa dove si era consumata da poco un'assurda tragedia, pensando di parlare con un poliziotto in borghese, si è qualificato come giornalista davanti ad una esplicita richiesta. 

Un pugno alla tempia, la risposta dell'aggressore. Aggressori che nel giro di pochi minuti, quando Marcello è finito a terra, si sono moltiplicati. Sbucavano dal buio ed era impossibile, accovacciato per difendersi dai colpi provenienti da ogni direzione, capire chi fossero, quanti fossero. 

Orlandini non s'è fatto sopraffare dalla paura. L'istinto di sopravvivenza ha prevalso. In un secondo,  ha dovuto ragionare su come difendere gli organi vitali. Si è accovacciato e ha iniziato a urlare: "Polizia! Polizia!"

Tutto il gruppo editoriale Citynews si stringe oggi attorno al collega e amico Marcello Orlandini. Sessantasette anni, direttore di BrindisiReport, Marcello è fra i decani del mestiere, un maestro a cui fare riferimento per un consiglio attento e oculato, un giornalista di grande esperienza che ne ha viste già tante, nella vita, ma che, forse, non pensava di dover finire egli stesso nelle pagine di cronaca, vittima di una vile aggressione. I danni collaterali del mestiere.

Il fatto si è verificato nelle campagne di Ostuni, in contrada Malandrino, dove, nel corso di una cena fra un gruppo di amici, sarebbe partito per errore un colpo di pistola esploso da un 56enne. A morire, la moglie dell’uomo. Marcello, ieri notte, per una serie di circostanze, ha avuto la sventura di arrivare più tardi, rispetto ad altri cronisti. Così, si è trovato da solo, sguarnito, in una situazione di tensione che si tagliava col coltello, considerando la particolare dinamica dei fatti. Gli agenti di polizia erano tutti in casa, per i rilievi, quando è stato pestato e sono stati attirati dalle urla provenienti dall’esterno, quelle di Marcello che sperava di attirare la loro attenzione.

Solo dopo l’intervento degli agenti, il gruppo di assalitori si è diradato. Marcello, che ha scoperto in quel momento come anche il suo cellulare fosse stato distrutto nel corso del pestaggio, è stato invitato a farsi refertare. Ha trascorso la notte al pronto soccorso dell’ospedale di Ostuni, per essere sottoposto a una serie di accertamenti, fra cui Tac toracica. Anche se gli esami strumentali hanno escluso lesioni interne, dovrà restare sotto osservazione per 48 ore. Nel frattempo, è prossima una denuncia in modo da avviare la macchina degli accertamenti e risalire agli autori dell’aggressione.

E’ una professione difficile, quella di informare. I cronisti si trovano spesso in situazioni complesse, mossi da un unico intento: raccontare ai cittadini fatti spesso delicati, in cui a volte è difficile anche trovare le parole, pur nella consapevolezza che occorra sempre e comunque garantire il pezzo. 

Le minacce sono quasi all’ordine del giorno, così come le denunce temerarie, perché i giornalisti si trovano ad affrontare temi delicati, a volte esposti ad ambienti criminali o, comunque, ambigui. 

Facendo emergere il malaffare, sondando nei lati oscuri della società, e, quindi, spesso osservati con astio da chi vorrebbe imporre il bavaglio. O magari trovandosi a documentare per strada, con i pericoli della strada, episodi di particolare gravità. 

Quanto avvenuto a Marcello è un rischio da mettere sempre in conto. Ma conosciamo la sua stoffa, lui non si fermerà e non si scoraggerà. E noi, ne seguiremo l’esempio.marcello-orlandini-2-2

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