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Cronaca Lucera

Aggressione Mezzadri, Onorati: “Schiaffo morale all’organizzazione del lavoro”

Dott. Onorati: "Non si può permettere che l'anarchia possa prendere il sopravvento in particolare quando sia supportata da atti violenti". Ad aggredire Franco Mezzadri sarebbe stato un parente di un dipendente

Metti un dipendente che si cambia un turno di lavoro, metti un dirigente del servizio che contesta l’operato del dipendente e poi metti un parente del primo che, offeso dal comportamento del secondo, riempie di botte quest’ultimo. Stante questa dinamica dei fatti non si può non essere solidali con il dirigente.

E’ quanto è successo al dott. Franco Mezzadri, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Lucera.

Sulla forza della ragione ha prevalso la ragione della forza. Alla ragione della forza non riusciremo mai ad abituarci, sempre pronti a condannare qualunque azione di violenza, in particolare quando perpetrata contro chi sta semplicemente facendo il proprio dovere, nell’interesse della salute della comunità.

La forza della ragione sta nel far rispettare i turni di lavoro, per garantire efficienza nel servizio da erogare ai cittadini.

Non si tratta di difendere posizioni autoritarie, ma di semplice rispetto di regole che impediscano l’anarchia sui posti di lavoro.

L’organizzazione del lavoro, perché sia efficace ed efficiente, esige il rispetto di regole, ne va dell’organizzazione stessa, ne va dell’erogazione dei servizi.

La violenza fisica va contro il mio amico e collega Franco Mezzadri, la violenza simbolica va verso la struttura dell’azienda sanitaria locale di cui Mezzadri è dirigente.

Alla ASL provinciale di Foggia l’invito a non lasciare solo il direttore sanitario del Lastaria di Lucera, perché i pugni ed i calci a lui, ma lo schiaffo morale è all’organizzazione del lavoro di cui la ASL è titolare: non si può permettere che l’anarchia possa prendere il sopravvento in particolare quando sia supportata da atti violenti.

Al collega Mezzadri la solidarietà e la consapevolezza che avrà al suo fianco l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Capitanata in tutte le azioni che intenderà intraprendere per far valere il diritto della propria dignità offesa, prima come Uomo  e poi come Medico.

 

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