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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Villaggio Artigiani / Via delle Casermette

Paura nel carcere di Foggia: detenuto sex offender tenta di soffocare agente

E’ accaduto questa mattina, è l’ennesima aggressione che si registra in via delle Casermette. L’agente è stato tratto in salvo da un ispettore capo, entrambi sono finiti in infermeria

Le manifestazioni di protesta delle settimane scorse, tra cui anche lo sciopero della fame da parte di alcuni agenti della polizia penitenziaria nel carcere di Foggia e gli incontri con le istituzioni, evidentemente non sono servite o bastate per mettere fine alle aggressioni dei detenuti agli agenti.

Carcere di Foggia allo sbando: il video

Mimmo Mastrulli del Cosp denuncia su Facebook l’ennesima aggressione avvenuta in via delle Casermette, questa mattina alle 11 durante un colloquio. Senza alcuna motivazione plausibile, un recluso ha aggredito un assistente capo e ha tentato di soffocarlo. Soltanto la prontezza di riflessi e l’intervento dell’ispettore capo hanno scongiurato la tragedia. Il detenuto è un sex offender ristretto in un reparto che conta otto reclusi proprio in virtù della particolarità del reato. I due poliziotti sono stati soccorsi e trasportati in infermeria dove il medico di Guardia ha riscontrato una serie di lesioni.

Carcere di Foggia, "dove la mafia dirige il territorio"

Mastrulli, nell’esprimere solidarietà e vicinanza a nome del movimento nazionale Cosp dichiara: “La situazione di Foggia sembra oramai senza fine e la Polizia Penitenziaria, come più volte segnalato opera nello sconforto professionale e nell'abbandono delle istituzioni. Daremo un tangibile segnale all'Amministrazione Penitenziaria Centrale e Regionale, al Governo Nazionale e al Ministro della Giustizia Orlando tra pochi giorni a Roma in Piazza Montecitorio dalle 9 alle 13 decine e decine di Poliziotti Penitenziari di ex Croce Rossa Italiana, di lavoratori appartenenti ai diversi settore dello Stato e della Pubblica Amministrazione manifesteremo tutto il nostro dissenso per quello che continua ad accadere nei luoghi di lavoro, nella vita quotidiana dei diversi settori come nelle carceri Italiane e peggio ancora, in quelle della Puglia nel territorio della Daunia da sempre meta di criticità e di abbandono”.
 

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