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Mercoledì, 29 Novembre 2023
Cronaca

Lo scambia per un infermiere e lo accoltella perforandogli un polmone: "Questo è per mio figlio"

La vittima è ricoverata al policlinico Riuniti di Foggia. L'aggressione è avvenuta sabato mattina nei pressi del garage della vittima a Canosa. Il presunto aggressore è stato fermato, avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

E’ ricoverato in prognosi riservata al policlinico di Foggia l’agricoltore 54enne di Canosa di Puglia accoltellato sabato mattina per sbaglio mentre nei pressi del suo garage si stava occupando della manutenzione ad un trattore. La vittima sarebbe stata sorpresa alle spalle da un contadino del posto con piccoli precedenti penali per stalking, minacce e un'altra aggressione, sempre con un coltello nei confronti di un altro agricoltore. Dopo una veloce e accesa discussione è stata raggiunta da un paio di coltellate al petto e all’addome. “Questo è per mio figlio” avrebbe detto.

L’aggressore è poi fuggito a bordo della sua auto e si è nascosto nella sua proprietà di campagna. Fortuna ha voluto che il ferito abitasse vicino all’ospedale cittadino. Ha ricevuto le primissime cure in pronto soccorso, successivamente è stato trasferito a Barletta e poi al Riuniti, dove si trova tuttora ricoverato. Ha un polmone perforato, ma è cosciente e non è in pericolo di vita.

Gli agenti di polizia di Canosa, con i colleghi della squadra mobile di Andria, hanno identificato l’aggressore anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Portato in commissariato, avrebbe confessato ammettendo di aver scambiato l'uomo per l'infermiere che riteneva responsabile di un errore sanitario commesso in passato e che aveva provocato una grave malattia al figlio. Avrebbe detto di averlo cercato per tanto tempo, di aver chiesto di lui e che lo avrebbe incontrato una volta in un supermercato, riconoscendolo come l'infermiere che anni prima aveva visto in ospedale quando era nato il figlio e che considerava il colpevole della sofferenza della sua famiglia. Il ferito avrebbe riconosciuto l’aggressore in una foto, sostenendo di non averlo mai visto prima.

Trapela che nonostante in tanti gli avessero assicurato che non era lui l’infermiere che cercava, l’uomo avrebbe agito ugualmente, convinto invece del contrario. Il coltello, recuperato su indicazione dell’aggressore stesso, aveva la lama ancora sporca di sangue.

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