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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mai più caporali: i braccianti del pomodoro smistati tra Lucera, Cerignola e Apricena. Tutolo sulle barricate

Nell'agro dei comuni di Apricena, Lucera e Cerignola i terreni di proprietà regionale sui quali istituire delle foresterie. I costi a carico della giunta Emiliano, ma il sindaco di Lucera sbotta: "Se ci sono posti di lavoro potrei dare risposte a chi bussa alla mia porta in cerca di una occupazione"

Tentare di dare una sistemazione dignitosa ai braccianti stagionali che giungono nelle campagne del tavoliere per la stagione estiva, per sottrarre manovalanza al caporalato e scongiurare il rischio che possano formarsi altri ghetti. È con questo obiettivo, contenuto nel protocollo ministeriale firmato anche dalla Puglia lo scorso anno (Cura, Legalità - Uscita dal ghetto), che la Prefettura di Foggia procede a passo spedito nella individuazione di quelle realtà in grado di fungere da sistemazione temporanea di migranti, il tempo strettamente necessario al periodo di raccolta. 

Al tavolo con Prefetto e Regione Puglia sono state convocate mercoledì scorso Apricena, Lucera e Cerignola. È nell'agro di questi Comuni, infatti, che insistono terreni di proprietà regionale sui quali istituire delle foresterie. Del costo se ne farebbe carico la giunta Emiliano. L'incontro ha avuto lo scopo di non lasciare fuori le amministrazioni, coinvolgerle, seppur evitando loro spese di sorta, sì da evitare provvedimenti che appaiano calati dall'alto. E di distribuirne il numero, evitando concentrazioni territoriali e sovraccarichi. Peraltro le cifre non sono ancora certe. Un migliaio, forse, i braccianti già sparsi per i campi, che vanno ad aggiungersi, in assenza di altre sistemazioni, alla vergogna della pista del Cara (di recente nuovamente balzata sulle cronache nazionali), in casolari abbandonati o più semplicemente in dimore all'addiaccio create all'uopo. 

"Non siamo contrari in linea di principio, anche perché si tratta braccianti che già sono sul nostro territorio. E però mi auguro che a questo incontro ne possano seguire degli altri, per concertare sinergicamente misure sempre più incisive di smantellamento delle realtà che da anni insistono sul territorio di Cerignola, come Tre Titoli" fa sapere a Foggiatoday il vicesindaco con delega alle Politiche sociali di Cerignola, Rino Pezzano, "lieto" se non altro del fatto che "squarciamo il velo, finalmente, anche sul Ghetto ofantino di cui raramente si parla". Totalmente in disaccordo, tanto da inviare una lettera direttamente ad Emiliano, il sindaco di Lucera Antonio Tutolo. Nella missiva si paventa la possibilità che un nuovo ghetto sorga a due passi da Lucera, adiacente a strutture ricettive di rilievo (l'azienda regionale individuata è la Vulgano). Il primo cittadino evidenzia, poi, tutto il suo stupore relativamente ai numeri della manodopera straniera: "Nella mia città c'è un alto tasso di disoccupazione, se esistono aziende agricole che assumono me lo si dica magari, potrei dare risposte a coloro che vengono tutti i giorni a bussare alla porta del sindaco in cerca di una occupazione" sbotta, malcelando una certa ironia, frutto anche della esasperazione di cui sono investiti i sindaci di fronte alle difficoltà dei loro concittadini nel mercato del lavoro. 

Perché che di lavoro nei campi ve ne sia a iosa durante la stagione estiva è un dato di fatto. Così come sono un dato di fatto, ormai, le condizioni alle quali i braccianti sono costretti a lavorare (difficilmente accettabili per qualsivoglia autoctono). L'intervento di Ministero e Regione mira a scongiurare il perpetrarsi di vergogne e a togliere manodopera ai caporali (che cavalcano l'esigenza di mobilità dei braccianti, alla quale si provvederà con accordi sul trasporto nei campi dei lavoratori). 

La delegazione regionale ha raccolto le posizioni dei rappresentati territoriali, che saranno portate al tavolo di Emiliano e, presumibilmente, della giunta. Stesso lavoro si sta portando avanti in quelle realtà coinvolte da una gran mole di braccianti durante il periodo estivo (basti pensare a Turi e alla raccolta delle ciliegie). Se ne capirà di più nei prossimi giorni. 

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