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Cronaca Vieste / viale Marinai d'Italia

Chioschi di Vieste rischiano l’abbattimento. Insorge la città: “Non cancelliamo la storia”

Si tratta dei chioschi delle famiglie Tantimonaco e Negrini di viale Marinai d'Italia. Lanciata una petizione cartacea e on line per scongiurare l'abbattimento, sancito dopo l'azione legale avviata da una pizzeria

A Vieste un caso giudiziario è diventato un argomento di dominio pubblico: così pubblico che per scongiurare l’abbattimento degli storici chioschi di viale Marinai d’Italia, sancito con pronuncia del Consiglio di Stato n. 3442/2013 dell'11.06.2013 in esecuzione del Decreto Presidenziale n. 3506 del 31.10.2011, in migliaia si sono stretti attorno alle famiglie Tantimonaco e Negrini, che il 29 aprile potrebbero veder morire le loro attività, edificate ben 65 anni fa, una nel 1949 e l’altra nel 1951.

La vicenda ha avuto inizio quando il titolare della pizzeria sita alle spalle dei due chioschi, ha avviato un’azione legale contro il Comune, avverso l’ampliamento dei due locali, dopo che i rispettivi titolari erano stati richiamati ad adeguare la loro dimensione per ottemperare alle vigenti normative igienico-sanitarie. Si era resa infatti necessaria la presenza di un bagno pubblico e la separazione degli spazi produzione e vendita.

Al danno, poi, si è aggiunta anche la beffa, perché il Comune di Vieste è stato condannato al pagamento di 200mila euro. Ma nella città del faro non si fa che parlar d’altro, tant’è che per chiedere la revoca del provvedimento di abbattimento, è stata lanciata una petizione, cartacea e on line. I viestani sono scesi in piazza per difendere il simbolo di intere generazioni e per evitare che le attività delle famiglie Tantimonico e Negrini non diventino un cumulo di macerie. La solidarietà nei confronti dei gestori si moltiplica di ora in ora. Più di 8mila gli utenti che in poche ore hanno aderito all’appello lanciato su Facebook da una delle due proprietarie, attraverso il gruppo ‘Gli Amici dei chioschi”.

Vieste, chioschi a rischio abbattimento: le foto da Facebook

Dove si legge: “Con grande rammarico e dolore vi comunico che chi abbiamo fatto vivere ed arricchire sino ad oggi ha vinto la sua guerra! Ci comunicano che il 29 aprile, corrente mese, quelli che sono stati i chioschi, simbolo di intere generazioni, saranno abbattuti, e con loro i ricordi e la storia di una intera città diverranno un cumulo di macerie, lasciando intere famiglie senza lavoro! E nonostante tutto ciò il Comune di Vieste dovrà pagare una multa di € 200mila euro per aver perso anch'egli la causa. E per far cosa? Per vedere il mare? Ebbene si, questa è la causa che ha fatto scaturire tanta rabbia a questa persona., ma questa persona non ha compreso che il mare è del viestano e non il tuo! Dire che c'è tanta amarezza e delusione e dire poco, perciò la vostra iscrizione a questo gruppo sarà di fondamentale importanza come sostegno fisico e morale”.

SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE

Bibite, gelati, bibite, gelati, bibite, gelati! C’è chi non dimentica quelle voci, chi si lascia andare ai ricordi, chi rivive immagini e sensazioni che il tempo cattura e purtroppo non restituisce, almeno fino a quando qualcuno o qualcosa – come sta accadendo – non prova a separarli dal profumo del mare e dal rumore delle onde. Al coro dei ‘No all’abbattimento” si è aggiunto anche don Tonino Baldi: “perché la storia continui”, appunto.

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