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Scartata e presa in giro, Luxuria si racconta e spiega agli alunni cos'è la diversità: da 10 e lode la lezione 'Alla lavagna'

Dopo due rinvii, è andata in onda (in seconda serata) la puntata con protagonista la transgender foggiana, dove si è parlato soprattutto di bullismo e omofobia. Ma non mancano le polemiche. Tiramani (Lega): "Lezioni di transgenderismo a bambini". La replica: "Malafede. Gay si nasce, omofobi si diventa"

Due rinvii e una programmazione in seconda serata, contrariamente alle precedenti puntate e per di più con l’agguerrita concorrenza degli altri canali. Alla fine la puntata de ‘Alla lavagna’ - programma televisivo in onda su Rai tre dove a turno un politico o personaggio dello spettacolo presenzia nella classe di una scuola e risponde alle domande dei ragazzi - con protagonista Vladimir Luxuria è andata in onda sabato scorso alle 22.45.

Una puntata che aveva alimentato diverse polemiche prima ancora della messa in onda. Per i due rinvii e la successiva inconsueta programmazione, rispetto agli standard (le puntate della prima edizione sono andate in onda nel preserale alle 20.20, ndr).

Scelte frutto della censura, secondo l’ex parlamentare foggiana, come dichiarò su Twitter lo scorso dicembre ("Ho appena saputo che per la seconda volta il programma in cui parlo di bullismo e omofobia in una classe con i bambini è stato spostato. Forse in questo periodo certi temi sono troppo scomodi persino per Raitre”), che l’emittente ha giustificato precisando che si trattasse semplicemente di ragioni di palinsesto.

La puntata de 'Alla lavagna'

Eppure si è trattato di un incontro nel quale si sono affrontati temi delicati come bullismo e omofobia. Nulla che giustificasse un doppio rinvio e una programmazione in seconda serata. La transgender foggiana ha risposto alle domande dei ragazzi, da quelle più leggere (dal nome d’arte all’abilità nel camminare sui tacchi) fino a quelle più delicate, come la scoperta della propria sessualità, gli atti di bullismo e le aggressioni subite da ragazzo.

Argomenti trattati con estrema chiarezza e delicatezza che hanno incuriosito i ragazzi e alimentato la loro sensibilità: “Ricordo quando una supplente mi chiamò alla lavagna e mi chiese come mai i compagni mi prendessero in giro, quando le dissi che mi piacevano i maschietti mi bacchettò sulle mani”.

Poi altri spiacevoli ricordi, come quando in gita era oggetto degli sfottò dei compagni tra l'indifferenza dei docenti (“E’ brutto sentirsi discriminata e vedere gli insegnanti stare dalla parte di quelli che oggi si chiamano bulli”). Momenti difficili che le hanno, per un momento, persino suggerito l’idea di abbandonare gli studi. Scelta che non ha voluto compiere: “Alla fine mi sono laureata con 110 e lode, ed è la cosa di cui vado più fiera, perché mi ricorda di aver fatto bene a non mollare e a non darla vinta a chi mi discriminava”.

L’ex parlamentare ha raccontato anche del rapporto con i genitori dopo il 'coming out': “Calò il gelo, ma col tempo si supera tutto. Oggi i miei genitori sono i miei più accaniti sostenitori. Sono stata fortunata, perché ci sono tanti come me che non parlano con i genitori”. E alla domanda sul desiderio di avere un figlio: “Non ci avevo mai pensato fino a quando non ho partecipato (e vinto) l’Isola dei famosi, il cui premio per metà doveva essere devoluto in beneficenza. Decisi di devolverlo ai bambini in difficoltà del Mozambico, dove mi recai per volere dell’associazione che sostenni. Arrivata lì, notai un bambino impazzito di gioia, che saltava e faceva capriole. Aveva creduto che fossi andato lì per adottarlo, e quando andai via ci rimase malissimo. Quell’episodio mi smosse qualcosa dentro che non credevo di avere, ovvero la voglia di prendermi cura di qualcuno che ha bisogno. Se le leggi me lo avessero consentito lo avrei portato via con me”.

Infine la prova alla lavagna, gli alunni le chiedono di spiegare il significato della parola diversità: “E’ una cosa bellissima. Non siamo pezzi di ricambio di un’auto, siamo esseri umani, ognuno con un proprio accento, con un suono della voce diverso, con un colore della pelle diverso, con identità sessuali diverse. Siamo belli perché diversi, non bisogna avere paura della diversità, ma cercare di capire ciò che ti distingue e ti unisce a una persona. Ognuno di noi è unico, speciale e insostituibile, per questo deve avere la forza di guardarsi allo specchio e sentirsi bello così come è. Così si rispetta ogni diversità”.

Ma c’è a chi l’intervento di Luxuria non è piaciuto: “Lezioni di transgenderismo a bambini di appena 10 anni? Inaccettabile. Ancor di più se questo accade nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 3 i cui protagonisti sono giovanissimi alunni ed a spiegare temi come l’omosessualità ed il cambio di sesso è una mancata “soubrette” la cui vita personale dovrebbe restare tale. Stiamo parlando di argomenti di una tale complessità che non possono essere trattati in maniera così leggera con piccoli ragazzi all’interno di un programma televisivo. Ogni bambino ha, giustamente, i propri tempi e non può essere forzato ad affrontare argomenti non appropriati per la propria età e dei quali non si sente pronto. Quanto trasmesso nel corso della puntata “Alla lavagna!” è quindi inaccettabile. Non solo è da rivedere la scelta, a mio avviso sbagliatissima, degli autori ma come Lega ci informeremo su quanto ammonta il compenso destinato a Vladimir Luxuria per questa puntata a dir poco surreale”, ha dichiarato Paolo Tiramani, capogruppo vigilanza Rai della Lega, ricalcando anche il titolo, decisamente fuorviante, apparso su un articolo a firma di Paolo Bracalini su Il Giornale (“In Rai Luxuria spiega ai bimbi come si diventa transessuali”).

La replica di Luxuria non si è fatta attendere: "Il Giornale titola in prima pagina che ho fatto una lezione su come diventare trans ai bimbi in Rai. Non hanno visto la trasmissione o sono in malafede menzognera: ho detto che si nasce, non si diventa e ho parlato di bullismo e discriminazione. Il pregiudizio è solo di certi adulti ed è quello che non deve essere insegnato ai piccoli", ha dichiarato su Facebook.

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