Una 'unità mobile' appositamente attrezzata per garantire una più diretta assistenza di prossimità alla popolazione straniera presente nel territorio di Capitanata. E' quella presentata questa mattina, nell'ambito del progetto di orientamento e inclusione FAMI 1550, che intende promuovere una gestione integrata dei flussi migratori, sotto tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione, assistenza sanitaria e rimpatrio.
"Questo progetto aderisce a quella che è la stella polare del nostro orientamento professionale, ovvero la Costituzione", spiega il prefetto di Foggia, Raffaele Grassi. "Aderisce ai suoi princìpi fondamentali, laddove viene sancito che la Repubblica rimuove ogni ostacolo per la piena espressione della persona e vengono affermati quelli di uguaglianza e il diritto alla salute". Il progetto, finanziato per 163mila euro (Prefettura ente beneficiario, Asl Fg presente tra i vari partner), si propone di garantire "una presa in carico globale della persona, non solo da punto di vista sanitario, ma anche sociale e assistenziale", spiega il direttore generale dell'Asl Foggia, Vito Piazzolla.
"Il progetto coinvolgerà tutti i migranti che raggiungeremo e quelli che ne faranno richiesta", riprende. "Il fenomeno migratorio in questa provincia è importante: a Foggia vi è il 25% della popolazione straniera dell'intera Regione Puglia". Ovvero circa 32mila presenze al 1° gennaio 2019, di cui oltre 6700 minori, con esigenze specifiche. "Mi sembra un punto importante per proseguire con la nostra attività di prossimità, ovvero portare salute e assistenza nei luoghi in cui c'è bisogno". | VIDEO
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