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Attualità Vieste / Via Giovanni XXIII

Un ulivo per fare luce sulla fibromialgia, la 'malattia fantasma' che costringe 3 milioni di persone in una 'prigione di dolore'

L'iniziativa a Vieste, nell'ambito della Giornata nazionale dell'albero. Un ulivo è stato piantumato nei giardini di via Giovanni XXIII, su iniziativa di Maria Fiorella, referente per Foggia del Comitato Fibromialgici Uniti - Puglia

Un albero di ulivo per fare luce sulla fibromialgia, e per testimoniare l'impegno di quanti, giorno dopo giorno, lottano contro una malattia 'fantasma', difficile da diagnosticare e affrontare.

E' l'albero piantato nei giardini di via Giovanni XXIII, a Vieste, in occasione della Giornata nazionale dell'albero. L'evento è nato su iniziativa di Maria Fiorella, referente per Foggia del Comitato Fibromialgici Uniti - Puglia. La fibromialgia è, di fatto, una prigione di dolore costante in cui sono intrappolate circa 3milioni di persone in Italia; una patologia invalidante, dalle gravi ripercussioni sia in ambito sociale che lavorativo, ma anche con la scarsa conoscenza della stessa.

LA STORIA | Maria e la lotta contro la Fibromialgia, la 'malattia fantasma' dalle gravi ripercussioni. "Patologia invalidante che incide sul lavoro e nel sociale" 

A FoggiaToday, la stessa Maria aveva descritto la condizione di chi soffre di questa patologia misconosciuta ai più. "E’ la convivenza forzata e continua con il dolore. Parliamo di una malattia che ha cento sintomi, la maggior parte in comune con altre patologie, il che crea spesso confusione e continue deviazioni nel percorso di diagnosi”. Ma uno specialista attento o ben formato più arrivarci per esclusione “e attraverso i tender points, dei punti di dolenza in cui si accumula e si concentra il dolore, può determinare la severità della malattia per aiutare, per quanto possibile, il paziente”.

Dolore muscoloscheletrico, stanchezza o astenia, disturbi del sonno e fibrofog (una nebbia cognitiva, che crea disturbi di attenzione, apprendimento, fluire della parole e incide sulla memoria breve) sono i sintomi più diffusi. Purtroppo, ad oggi, non c’è una terapia univoca perché ancora non si individua la causa scatenante della malattia. In alcuni casi, a fare da starter, può essere un grave lutto, un trauma improvviso, lo stress correlato alla malattia di un familiare. 

"Esistono solo dei protocolli terapeutici, da adattare ad ogni singolo paziente, che rappresentano un aiuto, un sostegno, ma non la risoluzione del problema”, continua la socia CFU. Per questo, ogni iniziativa è utile ad accendere e mantenere viva l'attenzione sul tema: "La Fibromialgia è una malattia e anche se non è conosciuta o visibile ai più, va considerata in quanto tale. Combattere anche con l'indifferenza, o peggio, con la diffidenza altrui rende tutto più doloroso", conclude.

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