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Addio definitivo al treno-tram Manfredonia-Foggia. C'è chi non si arrende e promette battaglia: "Non lo consentiremo"

Gaetano Rinaldi, presidente della sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno, studioso di sistemi culturali territoriali, e M. Gioia Sforza, presidente di Italia Nostra sezione Gargano Terre dell’Angelo, lanciano un disperato appello perché si eviti la soppressione

ll progetto del treno-tram Foggia-Manfredonia era tramontato già nel 2018. Nell'aggiornamento del Piano Attuativo 2021-2027 del Piano regionale dei Trasporti della Regione Puglia è indicata la dismissione della linea Foggia-Manfredonia e la sostituzione con una linea Brt, che sta per bus rapid transit - tradotto, autobus a trasporto rapido - anche detto metrobus (leggi qui).

Gaetano Rinaldi, presidente della sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno, studioso di sistemi culturali territoriali, e M. Gioia Sforza, presidente di Italia Nostra sezione Gargano Terre dell’Angelo, lanciano un disperato appello perché si eviti la soppressione.

"“E’ veramente sconcertante che Manfredonia, una città illustre densa di memorie storiche di inestimabile valore, vera e propria porta del Gargano, accetti come si trattasse di un destino ineluttabile, la prevista totale soppressione della linea di collegamento ferroviario con il capoluogo di provincia da sostituire con pullman, mezzi di locomozione che percorrono le strade contribuendo in maniera intollerabile all’ulteriore intasamento del traffico, all’aumento del pericolo, all’inquinamento.

Si vuole eliminare una storica linea ferroviaria, abbandonando così al degrado opere già realizzate come, per esempio, l’avveniristica Stazione ovest di Siponto che giace da tempo solitaria, invece di proporre l’implementazione delle corse, la loro modernizzazione, l’utilizzazione di nuovi apparati propulsori come, ad esempio, il motore ad idrogeno verde e di uno spettacolare monumento metafisico nel deserto inanimato.

Quando e se il provvedimento di soppressione della linea ferroviaria Foggia-Manfredonia dovesse essere adottato, si verificherà ciò che è accaduto nelle Marche, allorquando con una scelta dissennata si decise la soppressione della linea ferroviaria Fano-Urbino.

Nessuna remora riguardo all’adozione di questo provvedimento che riguarda la città di Urbino, sede di una importante Università e sito incluso nella lista dei Beni Patrimonio della Umanità dell’ Unesco. Tutti concordi vollero la soppressione della linea ed ora rimpiangono amaramente la scelta e vorrebbero tornare indietro, senza che il loro desiderio possa essere soddisfatto.

Ben differente è ciò che accadde sempre nelle Marche, per la stazione di S. Benedetto del Tronto – Ascoli Piceno. Anche qui si tentò di ripetere la stessa operazione di soppressione. Ma il tentativo non ebbe il successo sperato poiché fu costituito un Comitato ed invece della soppressione della tratta si ottenne la sua modernizzazione, l’elettrificazione ed il collegamento con il capoluogo regionale con otto corse giornaliere.

Un successo che consentirà forse di ottenerne uno ulteriore se verrà autorizzato il proseguimento della tratta oltre il capoluogo Piceno per realizzare la cosiddetta ferrovia dei “Due Mari Salaria” consentendo il collegamento con Roma e l’Aeroporto di Fiumicino, con l’utilizzo di propulsori ad idrogeno verde sui locomotori, così come previsto per l’intera linea da Sansepolcro in Toscana a Sulmona in Abruzzo.

Perché non pensare a qualcosa di grande anche per Manfredonia e per il Gargano? Perché non lottare per il collegamento ferroviario della parte Sud del Gargano andando oltre Manfredonia sino a Vieste, prevedendo anche in questo caso l’uso dell’idrogeno verde.

Allora Manfredonia diventerebbe veramente la porta del Gargano e si potrebbe finalmente sperare nello sviluppo di un turismo residenziale e sostenibile che duri tutto l’anno e crei le condizioni per attirare moltitudini di ospiti provenienti anche dall’estero e dalle lunghe distanze, creando le condizioni per una occupazione solida e duratura, non come quella che i vari “patti” (vedi Contratto d’Area e ora ZES) hanno creato per un breve periodo, lasciando come ricordo fallimento, inquinamento, distruzione dell’ambiente, malattie e degrado.

Manfredonia questa volta non deve consentire che si compia un altro misfatto ai suoi danni e al suo sviluppo futuro. Ci si deve muovere in maniera concorde e si deve reagire energicamente. La creazione di un Comitato attivo e propositivo è il primo atto di questa rinascita di Coscienza.

È questo l’appello accorato che rivolgiamo alle comunità di Mattinata, Vieste, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e Manfredonia. Non rinunciamo alla speranza di uno sviluppo sostenibile, solido, duraturo, che miri a tutelare il turismo di qualità ed a valorizzare in maniera sistemica le immense risorse del Gargano, invece di pensare ad interventi di corte vedute che procurano inquinamento per lasciar posto, come è successo sino ad ora, a degrado, distruzione del territorio , impoverimento.


 

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