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Martedì, 23 Aprile 2024
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Soppressione del diritto di tribuna, associazioni foggiane forensi non ci stanno: "Decisione ingiusta e incomprensibile"

Gli avvocati della Capitanata considerano la decisione assunta in seno al Consiglio giudiziario della Corte d'Appello di Bari "ingiusta e incomprensibile". Pronti ad aderire a qualunque iniziativa dell'avvocatura locale

"È intollerabile". Le associazioni forensi del Foro di Foggia stigmatizzano la decisione assunta in seno al Consiglio giudiziario della Corte d'Appello di Bari di sopprimere il diritto di tribuna, vale a dire la possibilità riconosciuta ai membri nominati dall’avvocatura e dall'università di assistere, senza diritto di voto, alle sedute in cui si effettuano valutazioni disciplinari o professionali sui magistrati.

"È una decisione ingiusta e incomprensibile che, seppur presa solo a maggioranza, lasciando così una speranza di dialogo con la classe della magistratura, va criticata per una serie di motivi". Gli avvocati della Capitanata evidenziano come in ballo ci sia "un diritto irrinunciabile in favore della cittadinanza", rappresentato dall'assistenza e della conoscenza dei procedimenti decisionali: "È fin troppo facile farlo venire meno, quando questo è esercitato dal cittadino per il tramite delle professioni, tra le quali l’avvocatura. Quando siede nel Consiglio giudiziario, infatti, l’avvocatura non rappresenta sé stessa ma il cittadino, non godendo del diritto di tribuna per apprendere informazioni utili al singolo o alla classe alla quale appartiene bensì per la tutela della collettività".

La pubblicità delle decisioni più significative, "che non va confusa con la diffusione indiscriminata dei dati sensibili e delle procedure riservate", chiariscono gli avvocati foggiani, garantisce i "giusti controlli e bilanciamenti reciproci che sovraintendono alla correttezza delle decisioni fondamentali del sistema costituzionale".

Le associazioni forensi del Foro di Foggia concordano con i componenti laici appartenenti agli Ordini che hanno manifestato il proprio dissenso mediante le loro dimissioni ed esprimono la loro "più viva preoccupazione per le modalità in cui la magistratura intende svolgere le funzioni del Consiglio Giudiziario, ovvero mediante la compressione di requisiti utili ed essenziali per la correttezza e la legittimità delle loro decisioni. Nel contempo, confidando nella resipiscenza di chi ha creduto di poter amministrare in segrete stanze affari pubblici, facendo sorgere il sospetto che di queste posizioni si valorizzasse l’interesse di categoria o personale, si ergono a difesa dei principi costituzionali di buon andamento della cosa pubblica e auspicano un netto ripensamento della Magistratura in ordine alla decisione presa".

Le associazoni annunciano sin da ora che aderiranno a qualunque iniziativa l'avvocatura locale vorrà intraprendere.

La nota congiunta reca le firme Camera Penale di Capitanata, Camera Civile Di Foggia, A.I.G.A sezione di Foggia, Associazione Legali di Capitanata, A.N.F.  Foggia, Unione Avvocati di San Severo, Associazione Forense Cerignola, Associazione Avvocati Gargano, Lisia San Giovanni Rotondo, Associazione Forense Territoriale di Lucera, Camera dei Giuslavoristi di Capitanata, Unione Avvocati Manfredonia, U.L.P. Unione Lavoristi e Previdenzialisti, Associazione Forense di Trinitapoli Cerignola, Camera Minorile di Capitanata e Associazione Forense Monte Gargano.

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