Due mani che tengono due piante di pomodori, tutto rigorosamente in bianco e nero. A due anni di distanza dagli incidenti stradali in cui nel giro di 48 ore persero la vita 16 braccianti, da questa mattina è ben visibile l'opera gigante di Alessandro Tricarico, commissionata da Intersos, per non dimenticare, appunto, la memoria e il sacfricio delle vittime.
"Quest'opera è composta da carta e colla. Non sarà eterna, ma si sgretolerà, come si sgretolano i ricordi. Le 16 vite spezzate non devono essere dimenticate", spiega Alessandro Verona, referente medico Intersos. "Lo sfruttamento del lavoro è una catena lunga e i braccianti sono quelli più schiacciati da questo meccanismo. Gli sfruttati, nel corso degli anni, hanno cambiato solo colore della pelle. I primi che furono sfruttati erano proprio italiani".
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