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"Coprifuoco a mezzanotte a luglio". Emiliano duro con il Governo sulla scuola e tranchant sui furbetti del vaccino: "Non ce ne sono"

Il presidente della Regione Puglia, a SkyTg24, contesta la decisione del Consiglio dei ministri. Rispetto al coprifuoco, lo avrebbe spostato alle 23 e con le temperature più alte alle 24: "Non ha senso rientrare a casa alle 22 a luglio". E sui furbetti del vaccino: "Per ora non abbiamo trovato niente di particolare"

"C'era un accordo per consentire la presenza solo al 50% nelle scuole e poi, ieri sera, in Consiglio dei ministri è stata presa una decisione diversa da quella concordata con le Regioni, con i Comuni e con le Province. E, normalmente, queste cose non accadono: se si concordano delle cose con delle istituzioni, e non con i gruppi delle assemblee popolari, vano rispettate".

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ospite questo pomeriggio di Timeline, approfondimento di SkyTg24.

"Messo sotto" da tutti in trasmissione, come sarà costretto a riconoscere riuscendo poi a sfuggire al fuoco incrociato delle domande solo grazie alla diretta di Draghi da Washington, ammetterà, anche se non aveva intenzione di sbilanciarsi troppo, che si aspetterebbe una modifica al Decreto Riaperture. "Non è ancora uscito - aveva detto, del resto, a inizio collegamento - e quindi c'è ancora lo spazio per recuperare".

Non è per una percentuale, o per l'orario del coprifuoco, "che si può far saltare un accordo di governo", e dal suo punto di vista bisogna rimanere con i nervi saldi. "Ci vuole molto senso di responsabilità: è chiaro che la guida di un governo prevede anche piccoli compromessi che consentano alle forze politiche, in particolare a quella che più fa sacrifici per stare in questo governo, che è la Lega per certi versi, di avere un minimo di remunerazione politica. Ci vuole un po' di abilità nel tenere questi equilibri. E io penso che la Conferenza delle Regioni avesse trovato questo equilibrio".

Ma in Consiglio dei ministri è andata diversamente, e "normalmente in questo modo si spiazzano tutti e si apre la strada alla disgregazione politica", per quanto poi chiarisca che non è su queste questioni che si misura il rapporto di alleanza tra le forze politiche.

Auspica ancora che il Governo trovi "ragioni di convergenza", non solo con le Regioni ma anche al proprio interno, perché altrimenti si rischia di "creare una frattura che dall'interno del Consiglio dei ministri si allarghi al Paese".

Al tavolo delle trattative, il nodo dei trasporti non è bastato per far valere le ragioni dei governatori. "Sul mercato italiano non esistono mezzi per trasportare in sicurezza il numero richiesto di studenti con la saturazione di ogni mezzo al massimo al 50%. L'ha detto Zaia, l'ha detto Bonaccini, l'ho detto io, l'hanno detto tutti: è la verità. Pretendere che si vada a scuola al 70% dovendo rispettare il 50% massimo di saturazione del singolo mezzo non potendolo garantire, significa violare la legge a prescindere, per definizione. E questa cosa, ovviamente, ha sorpreso tutti".

Michele Emiliano spera di poter ancora consentire la libertà di scelta della Dad: "È un diritto costituzionale delle famiglie tutelarsi durante una pandemia con dichiarazione dello stato di emergenza decidendo se accettare il rischio di andare a scuola oppure no, visto che esiste una didattica alternativa". Resta convinto che la scuola non possa essere obbligatoria in presenza in questo momento. "Il governo, purtroppo, non è stato in grado di mettere le scuole in condizione di funzionare adeguatamente salvo non si utilizzi la Dad".

Non cambia idea. "Sono bastati pochissimi giorni di riapertura delle scuole in Puglia e abbiamo avuto 600 contagiati scolastici e più di 2000 quarantene. Un disastro".

Interrogato sull'epidemia fuori controllo, come denunciato dal centrodestra, e sul caos vaccini, ripete i dati e le classifiche favorevoli alla Regione, aggiungendo il refrain degli ultimi giorni: "Se avessimo dosi per vaccinare, finiremmo in un mese neanche, perché abbiamo una capacità vaccinale eccezionale, molto superiore a quella di molte altre regioni". Poi taglia corto per rispondere alle contestazioni: "L'opposizione è disperata in Puglia".

La giornalista Stefania Pinna annuncia che gli avrebbe chiesto conto di "chi avrebbe saltato la fila", poi non ci sarà tempo, ma lui risponde subito "nessuno". "Come nessuno? Ma c'è un'inchiesta in corso", incalza lei. "L'inchiesta la sto facendo io col nucleo ispettivo e per ora non abbiamo trovato nulla di particolare".

Rispetto al tema del coprifuoco, lui l'avrebbe sicuramente "allungato di un'oretta con queste temperature e man mano che le temperature salgono avrei portato fino a mezzanotte".

Spiega il tecnicismo per cui si parla di coprifuoco fino al 31 luglio: il governo quando emette un Decreto Legge sa già che sarà sostituito da un altro Dl e, per evitare di dichiararlo palesemente però, allunga il termine di vigenza fino al termine che il Parlamento dovrebbe avere per la conversione, anche se non avverrà. Sistema che per lui andrebbe modificato tornando ai Dpcm, e il governo dovrebbe "dire chiaramente che non c'è il coprifuoco fino a luglio, perché rientrare a casa alle 22 a luglio è una cosa senza senso che rischia di distruggere anche quel po' di turismo locale che noi dobbiamo tentare di conservare. Il Governo deve riprendersi dallo choc del governare nel pieno di una pandemia e deve fidarsi degli interlocutori, Regioni, Comuni e Province".

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