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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Vieste / Isola di Sant'Eufemia

Importante scoperta a Vieste, rinvenute antiche sepolture e cisterne nella grotta Venere Sosandra. Volpe: "Qui museo della storia dell'Adriatico"

Per cinque giorni, una equipe di archeologi e studiosi delle Università di Foggia e Bari, con l’associazione Asso di Roma, ha indagato l’area interna ed esterna della grotta di Venere Sosandra, santuario marittimo situato sull'Isola di Sant'Eufemia, a Vieste. I risultati

E’ stata una campagna di scavo breve ma ricca di risultati, quella conclusa oggi sull’Isola di Sant’Eufemia, a Vieste. Per cinque giorni, una equipe di archeologi e studiosi delle Università di Foggia e Bari, con l’associazione Asso di Roma, ha indagato l’area interna ed esterna della grotta di Venere Sosandra, santuario marittimo situato sull’isolotto prospiciente la costa viestana.

Si tratta di un sito di grande interesse, che è rimasto attivo in età romana, alto medievale e medievale, ma anche in età moderna e contemporanea. Un luogo di culto pagano prima e cristiano poi: alle iscrizioni a Venere Sosandra, infatti, si aggiungono quelle dedicate alla Madonna; le croci e gli ex voto accanto ai ‘nodi’ lasciati dai marinai come segno del loro passaggio.

“Abbiamo raccolto risultati davvero importanti”, spiega Giuliano Volpe a FoggiaToday. “Abbiamo effettuato saggi di scavo dentro e fuori la grotta e abbiamo potuto verificare non solo i piani antichi della grotta, ma anche i tagli effettuati per l’estrazione di materiale: tutta l’isola, infatti, compresa la grotta di Venere Sosandra è stata interessata da attività di cava, probabilmente per la costruzione del faro”.

A destare particolare interesse è stata la scoperta di una serie di sepolture, al momento di difficile datazione. “Verranno effettuate analisi al Carbonio-14 per individuare con precisione l’epoca di riferimento”, spiega l’archeologo. Si tratta di sepolture poverissime e prive di corredo.

In particolare, si tratta dei resti “di un soggetto di cui sono stati conservati solo gli arti inferiori, mentre la parte superiore dello scheletro si è perso sotto pesanti pietre. Questo si aggiunge ai resti di altre 'sepolture' recuperate accanto a imponenti cisterne ‘a campana’ scavate nella roccia, verosimilmente per la raccolta dell'acqua (bene primario durante la navigazione), quasi sicuramente di età romana, poi trasformate in vasche”.

“Tutto questo - continua il docente - rende ancor più interessante la fase antica e tardo-antica del santuario, e ci aiuterà a comprendere meglio il momento di passaggio da santuario pagano a santuario cristiano”.

Sono stati inoltre completati (con i tecnici di ArcheoLogica Giulio D'Amelio e Andrea Belardinelli) i rilievi tridimensionali della grotta, per poter offrire -  in tempi brevi - un virtual tour completo della grotta e dell’isola di Sant’Eufemia, per effettuare una visita virtuale del sito, muovendosi a 360 gradi nello spazio.

Le ricerche sono state condotte dall’Università di Bari (con Giuliano Volpe) e dall’Università di Foggia (con Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano De Felice e Valentino Romano), in regime di concessione di scavo del Ministero della Cultura e della Soprintendenza ai Beni Archeologici delle province Foggia – Bat, con la collaborazione del Comune di Vieste e con il prezioso supporto dell'associazione Asso di Roma (con gli speleologi e archeosub Mario Mazzoli, Bernardino Rochi, Marco Vitelli).

“L’auspicio è quello di proseguire nelle ricerche archeologiche del sito in maniera ampia e sistematica. Ma soprattutto che il Demanio marittimo possa rimettere la grotta (che oggi non è accessibile) e la gestione del faro a disposizione del Comune di Vieste. Sarebbe davvero bello se invece di diventare un resort per ricchi turisti, si facesse di quel faro un luogo di cultura, un museo della storia dell’Adriatico, uno spazio per conoscere la storia dell’isola e del suo santuario marittimo (il culto a Venere Sosandra è attestato fino ad ora solo ad Atene e Vieste)”.

Sul punto, la sintonia con l’amministrazione è comunale è totale: “Con il comune c’è una intesa perfetta, essendo il loro obiettivo sostenere la ricerca e sviluppare un turismo culturale, in grado di completare e qualificare l’intera offerta turistica. Direi che ci sono tutte le condizioni per credere nel progetto e andare avanti, con l’obiettivo di consegnare ai cittadini di Vieste, e ai tanti visitatori che ogni anno giungono sul Gargano, un luogo ricco di storia: di Vieste, di Uria, della navigazione nell’Adriatico”, conclude.

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