Covid, allarme del Gimbe sulle riaperture: "Rischiamo di giocarci l'estate"
Il tweet di Nino Cartabellotta direttore del Gimbe e le dichiarazioni nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ andata in onda su Radio Cusano Campus
Con un tweet Nino Cartabellotta, presidente dell’associazione Gimbe, ha commentato così la decisione del Governo di istituire nuovamente la zona gialla e di permettere ad alcune attività di riaprire, seppur soltanto all’aperto, dal prossimo 26 aprile: “Se non osserviamo scrupolosamente i comportamenti ci giochiamo l’estate perché il rischio ragionato delle riaperture viaggia sul filo del rasoio”
Successivamente, ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ andata in onda su Radio Cusano Campus, Cartabellotta ha puntualizzato come il rischio ragionato di Draghi sia una valutazione di tipo politico che si fonda sul presupposto fondamentale del rispetto delle regole.
Per il presidente del Gimbe “se questo verrà inteso come un liberi tutti è evidente che la situazione da metà maggio in poi cambierà. Se dovesse ripartire la curva rischiamo di giocarci la stagione estiva".
Cartabellotta sottolinea infatti come la circolazione del virus sia ancora rilevante: “E’ vero che i nuovi casi si stanno progressivamente riducendo, ma abbiamo mezzo milione di casi positivi ed è un numero sotto stimato. Sul versante ospedaliero, i ricoveri stanno scendendo, si sono ridotti quasi del 20% in 11 giorni, però in area critica e in terapia intensiva la discesa è più lenta e abbiamo ancora regioni che sono oltre la soglia critica. Dobbiamo essere consapevoli che le riaperture stanno avvenendo sul filo del rasoio. Almeno per le prossime tre settimane avremo una riduzione dei nuovi casi e delle ospedalizzazioni. Poi però quando torneremo al colore giallo, se da un lato ci può essere un pizzico di ottimismo per l'arrivo della stagione estiva, è altrettanto chiaro che aumentando i contatti sociali si rischia di far risalire la curva".
Secondo Cartabellotta "con questo numero di positivi, immaginare di arrivare in poco tempo alla soglia di 50 casi per 100mila abitanti come incidenza settimanale è sostanzialmente impossibile. Sicuramente entro la metà di giugno riusciremo a mettere in sicurezza anziani e fragili, ma questo avrà un aspetto prevalente sulle ospedalizzazioni, non sulla circolazione del virus. Quello del governo è stato anche un gesto di fiducia nei confronti degli italiani, l'importante è sottolineare che non è un liberi tutti".