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Guerra in Ucraina, servono farmaci: la protezione civile attiva una ricognizione per le emergenze

Si valutano soluzioni relative all'accoglienza dei migranti. A oggi in Italia ne sono arrivati in maniera indipendente e via terra circa 1.500. Ma altri sono attesi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane

La protezione civile regionale è al lavoro per soddisfare la richiesta di farmaci a favore della popolazione ucraina, segnata dal conflitto in corso. Lo comunica il presidente del comitato regionale della Protezione civile Maurizio Bruno che precisa: “Si attendono nuove disposizioni per ogni ulteriore attività”.

In particolare, sono stati attivati “i meccanismi di coordinamento delle attività umanitarie dell’Unione Europea per assicurare la risposta alle richieste di assistenza alla popolazione ucraina. Come Protezione Civile, dopo la proclamazione dello stato di emergenza, la sola attività avviata al momento è la richiesta di farmaci. E siamo in attesa di ulteriori disposizioni”, spiega Bruno. “Anche le prefetture, le regioni e i comuni dovranno attendere indicazioni dal dipartimento nazionale di protezione civile, che a sua volta dovrà attenderle dal meccanismo unionale europeo”. 

Nel corso della riunione dell’Health Security Committee / Hera Board tenutasi il 26 febbraio, al quale hanno partecipato rappresentanti del Ministero della salute e del Dipartimento di Protezione Civile, si è anche discusso delle esigenze relative all’accoglienza dei migranti. A oggi in Italia ne sono arrivati in maniera indipendente e via terra circa 1.500. Ma altri sono attesi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. “Nel frattempo ciò di cui ci stiamo occupando, anche in Puglia, è la ricognizione della disponibilità di farmaci tramite i referenti sanitari regionali per le emergenze. In attesa di ulteriori indicazioni siamo in quotidiano contatto con il Dipartimento di Protezione Civile nazionale".

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