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"La legalità non può essere qualcosa da rispettare a convenienza"

Antonio Laronga pronunciate a Parcocittà nel corso della presentazione del suo volume 'Quarta Mafia' promossa dal comitato provinciale dell'Anpi, dalla consulta provinciale per la Legalità di Capitanata e dal centro poolivalente di Parco San Felice.

“La legalità non può essere un qualcosa da rispettare a convenienza, e dobbiamo essere consapevoli che il nostro impegno deve essere diviso tra ciascuno di noi, perché contribuisce a formare una nuova etica pubblica”. Parole precise, importanti, che lasciano il segno quelle di Antonio Laronga pronunciate a Parcocittà nel corso della presentazione del suo volume 'Quarta Mafia' promossa dal comitato provinciale dell'Anpi, dalla consulta provinciale per la Legalità di Capitanata e dal centro poolivalente di Parco San Felice.

Nel corso dell'evento sono stati trattati temi tristemente noti, dalla Società Foggiana alla mafia garganica e mafia cerignolana, raccontate attraverso quarant'anni di vicende criminali tratte da fonti giudiziarie e da documenti investigativi. “Bisogna respingere ogni tentativo di negazionismo e sottovalutazione. Questo libro contribuisce a fare memoria, che deve diventare coscienza critica, stimolo al rispetto quotidiano delle regole" ha affermato Antonio Laronga, procuratore aggiunto di Foggia, in magistratura dal 1993.

"La pericolosità maggiore della Quarta Mafia è oggi la sua sottovalutazione e, peggio ancora, la convivenza con essa. Non si può pensare di delegare il contrasto alle mafie solo alle forze dell’ordine e alla magistratura ma è fondamentale una risposta della società civile e dei suoi laboratori culturali, dalla scuola alle associazioni che fanno antimafia sociale, l’università, le parrocchie, che svolgono un’azione di contrasto importante. Qualcosa, a livello di consapevolezza del fenomeno tra la gente, si sta muovendo, come dimostrano le ultime grandi manifestazioni organizzate qui a Foggia. E’ un segnale di speranza, una iniezione di fiducia per la comunità. E mi auguro che questo libro possa aiutare ad accendere un faro su queste criminalità mafiose”.

“Parcocittà è luogo di educazione, cultura, presidio di antimafia sociale e cittadinanza attiva. Esso è il simbolo di una Foggia che ha voglia di riscatto, che grida a quei genitori malsani ‘non in mio nome’, e che agisce progettando azioni, offrendo attività, attivando processi che vadano a scalfire dal basso le varie forme di povertà educativa oggi diramate a più livelli nei diversi ceti sociali, rendendo il fenomeno sempre più complesso e radicato”, ha affermato Simona Padalino nel suo intervento per il coordinamento di Parcocittà, mentre la consigliera provinciale Tiziana Casalvecchia ha sottolineato l’impegno della Provincia di Foggia su un “tema che rappresenta una vera piaga sociale, culturale ed economica per questo territorio”.

L’incontro, moderato dal giornalista Geppe Inserra, ha visto una buona partecipazione di pubblico, nel rispetto delle normative anti Covid. Michele Galante, presidente provinciale ANPI, ha puntato sulla scelta di Parcocittà come luogo per presentare il libro di Antonio Laronga: “Abbiamo scelto questo luogo non a caso perché è un posto ‘disinquinato’ dall’illegalità, in cui ci si riunisce per fare cultura. La battaglia contro la mafia è una priorità, una scelta di campo, e noi siamo parte non indifferente. Ciascuno di noi ha il diritto alla sicurezza, e queste sono le ragioni per cui la lotta alla mafia è lotta per la civilta”, mentre  Emilio Ricci, vicepresidente nazionale ANPI, ha messo in luce come “l’Anpi è in prima fila sulla legalità. Spesso vediamo che le persone non prendono posizione quando si parla di legalità. Bisogna coltivare i difensori della memoria, che è uno dei momenti culturali, intellettuali e morali che chiedono l’impegno di tutti per combattere insieme la mafia”.

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