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La Puglia vede la zona gialla: incidenza a 170, il valore più basso negli ultimi 67 giorni

Un'incidenza così bassa non si registrava da 67 giorni. Contagi diminuiti del 21% in una settimana. Per quanto riguarda i ricoverati, l’ennesimo calo registrato oggi ha riguardato esclusivamente i reparti di area non critica, scesi da 1548 a 1512, tornando al 40% di tasso di occupazione (la soglia critica fissata dal Ministero della Salute) dopo quasi 2 mesi

Con gli 877 casi registrati oggi, si conclude il periodo di 7 giorni che la cabina di regia del Ministero della Salute terrà in considerazione per calcolare l’incidenza per 100mila abitanti della Puglia nel consueto monitoraggio di domani. Ebbene, nel periodo 29 aprile-6 maggio la Puglia ha chiuso con una incidenza intorno ai 170 casi per 100mila abitanti. L’incidenza precisa potrebbe variare in base al parametro utilizzato sulla popolazione della Puglia, che nell’ultimo aggiornamento diramato proprio oggi dall’Istat, è scesa a 3.926.931 abitanti. Fino alla scorsa settimana, l’incidenza veniva calcolata sul precedente dato secondo il quale gli abitanti erano 3.953.305. Ma si tratta di sfumature. Perché a seconda del valore preso in considerazione, l’incidenza oscillerebbe tra i 169,4 e i 170,5 contagi per 100mila abitanti.

In entrambi i casi, dunque, si tratterebbe del valore più basso mai registrato negli ultimi 67 giorni. Non è, dunque, affatto utopistico parlare di ritorno in zona gialla, per quanto andranno analizzati altri parametri come l’indice rt o la classificazione di rischio. Tuttavia, rispetto al precedente periodo di monitoraggio, i casi in Puglia sono calati del 21%.

Conforta, inoltre, notare come anche il tasso di positività, al netto di qualche estemporanea impennata, appaia in flessione. Durante la settimana in corso il rapporto tra tamponi e positivi non ha mai raggiunto il 10%, ed è a una media del 7,8%. Come riporta il sito CovidTrends, “per controllare il tracciamento del contagio è necessario che tale tasso sia sempre inferiore al 7-8%. Sopra tale soglia il virus diventa endemico e più difficile da sottoscrivere”. In poche parole, non è solo importante che diminuiscano i nuovi contagi in termini assoluti, ma che si abbassi ulteriormente anche il rapporto tra test effettuati e positività rilevate.

Per quanto riguarda i ricoverati, l’ennesimo calo registrato oggi ha riguardato esclusivamente i reparti di area non critica, scesi da 1548 a 1512, riportando al 40% di tasso di occupazione (la soglia critica fissata dal Ministero della Salute) dopo quasi 2 mesi. Per converso, si osserva un nuovo aumento dei pazienti in terapia intensiva (dove si sono registrati 30 nuovi ingressi, numero più alto a livello nazionale), saliti da 194 a 202, per un tasso di occupazione del 34%, comunque in ribasso rispetto al 49% rilevato lo scorso 18 aprile.

Tuttavia, nel monitoraggio del Ministero, l’ultimo rilevamento tenuto in considerazione è quello di martedì scorso, quando i tassi di occupazione erano rispettivamente del 42% per i reparti di pneumologia e malattie infettive, e del 34% per le terapie intensive. Percentuali comunque in calo rispetto al monitoraggio della scorsa settimana (46% e 39%).

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