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Emiliano avverte solo Foggia e Bat: "Non escludo restrizioni". E' Bari la provincia con più contagi negli ultimi 5 giorni

Negli ultimi sedici giorni la provincia di Foggia è la più colpita dal Covid-19. Seguono Bari e poi la Bat. Emiliano però avverte solo la Capitanata e la sesta provincia della Puglia zona gialla: "Non escludo restrizioni"

"Abbiamo fronteggiato negli ultimi 15 giorni contagi molto alti nella Bat e in provincia di Foggia, che ci avevano fatto temere moltissimo. Adesso si sono stabilizzati, ma non escludo di applicare restrizioni a questi territori".

Ergo, Michele Emiliano non esclude l'applicazione di misure restrittive nelle province di Foggia e della Bat. Mette le cose in chiaro e avverte 1 milione di abitanti (613mila della Capitanata e 392mila della Barletta-Andria-Trani) - un quarto della popolazione della Regione Puglia - che se la situazione dovesse peggiorare si vedrà costretto a intervenire.

Ma i conti, a dirla tutta, non tornano. O non tornano tutti. Non dovrebbe Emiliano dimenticare che in provincia di Bari, che rappresenta più di un altro quarto della popolazione pugliese, da alcuni giorni si registra un numero di contagi e di morti in netta ascesa; e in linea con le province di Foggia e della Bat ormai da ben due settimane.

A Emiliano non sfuggirà, ne siamo certi, che nel Barese la situazione è delicata tanto quanto quella delle due province per le quali il 18 novembre il presidente aveva avanzato la richiesta di istituire la zona rossa  "alla luce delle relazioni tecniche approntate dalla struttura di coordinamento e monitoraggio dell’emergenza epidemiologica, e dalle direzioni generali delle Asl di Foggia e Bat, fortemente sotto pressione, con un prevedibile sovraccarico del sistema nell’arco delle prossime settimane". Richiesta rigettata dal ministro Speranza.

Sedici giorni dopo, quel progressivo ed inarrestabile incremento sembra essersi arrestato. I contagi "adesso si sono stabilizzati" puntualizza Emiliano, che non esclude ugualmente eventuali restrizioni. 

C'è un però. Se è vero che dal 18 novembre al 4 dicembre la provincia più colpita è quella di Foggia, non va sottovalutato il dato della provincia del capoluogo di regione. Tant'è che negli ultimi sedici giorni nel Barese sono stati registrati 9240 contagi e 190 decessi (il 2% dei positivi). La percentuale di positivi rispetto alla popolazione è dello 0,73%.

In Capitanata invece i nuovi positivi sono stati 5071, i morti 207 (il 4% dei positivi). Dello 0,82% la percentuale di positivi rispetto a una popolazione di 613mila abitanti.

La situazione nella Bat è pressoché identica alla vicina provincia di Bari: dal 18 novembre al 4 dicembre sono stati registrati 2847 contagi e 62 morti (il 2,1% dei positivi). La percentuale di positivi rispetto alla popolazione è dello 0,72%, uno 0,1% in meno rispetto a quella più popolosa di Bari.

Negli ultimi cinque giorni è però Bari a far registrare il più alto numero di contagi: 3432, pari allo 0,27%. Ottantadue i morti, vale a dire il 2,38%. Sono invece 1329 nuovi positivi e 67 i decessi in provincia di Foggia, rispettivamente lo 0,21% e il 5%. Sempre dal 30 novembre al 4 dicembre, nella Bat i nuovi contagiati sono 811 e 14 le vittime, rispettivamente lo 0,20% e ,0,72%.

Alla luce di questi numeri, è evidente che in caso di ulteriori misure restrittive, il governatore della Puglia dovrà, volente o nolente, includere anche Bari. Non fosse anche per non correre altri rischi.

Tuttavia, al netto delle valutazioni di ciascuno di noi e delle decisioni che verranno prese in futuro, vien da chiedersi come mai, con le stesse percentuali di contagio o quasi, le direzioni delle Asl di Foggia e della Bat, diversamente da quella di Bari, sedici giorni fa risultavano "fortemente sotto pressione" e rischiavano "un sovraccarico".

E ancora, come mai il governatore non tiene conto della situazione epidemiologica in provincia di Bari, dove, stando ai dati degli ultimissimi giorni, si registra il più alto numero di contagi tra le province pugliesi. 

D'altronde, il problema principale non sembra essere più di carattere sanitario, il cui sistema, come dichiarato dallo stesso Emiliano ieri, ha invece "retto grazie alla programmazione fatta sulla rete ospedaliera, che ci ha consentito di allargare man mano che ne abbiamo avuto necessità i posti letto, moltiplicando i reparti di terapia intensiva dedicati ai pazienti covid, l'area Medica e i posti letto cosiddetti post acuzie".

Diversamente - in caso di ulteriori misure restrittive che andrebbero allargate anche alla zona del Barese - Emiliano ammetterebbe un fallimento nella gestione dell'emergenza sanitaria da Covid-19 in queste province. 

Oggi nella Puglia gialla, ma pur sempre a "rischio alto" e per questo sorvegliata speciale – sulla cui nuova colorazione il governatore della Regione Puglia ha precisato che "non si tratta di una decisione discrezionale, ma dell’applicazione dei 21 criteri che vengono elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità", sono 227 le persone ricoverate in terapia intensiva (lo 0,4% in più rispetto al giorno precedente). Scendono invece le persone ricoverate in area non critica: sono 1596 (-1,57%).

In conclusione, “nessuno è autorizzato a darsi alla pazza gioia”. Parola di Emiliano. 

Ora tocca a noi, al nostro senso di responsabilità. Alle istituzioni il consiglio di non generare confusione ma di accompagnare i cittadini lungo il percorso che porta al Natale, "diverso ma non per questo meno autentico".


 

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