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Pio e Amedeo non l'hanno presa bene: "Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto". Selvaggia Lucarelli: "Studiate"

I comici foggiani replicano alle critiche ricevute sul monologo relativo al 'politically correct': "Solita querelle politica da quattro soldi". E rilanciano: "Abbiamo appena cominciato la nostra battaglia ai luoghi comuni e all'ipocrisia”

A distanza di giorni dal monologo incriminato, i comici foggiani Pio e Amedeo rompono il silenzio e dicono la loro sul carosello di polemiche generato sul ‘politically correct’. Critiche che, a quanto pare, non sono state digerite dai due foggiani che, per tre settimane di fila, hanno tenuto incollato alla tv oltre 4milioni di telespettatori.

Nel giorno in cui Selvaggia Lucarelli li mette a confronto con Checco Zalone, "politicamente scorretto mentre loro volgarmente corretti" - aggiungendo che Pio e Amedeo "confondono l’indignazione scema e pretestuosa di questi tempi irrespirabili in cui i social decidono la loro battaglia del giorno con la critica a una comicità, la loro, che fa semplicemente pena" (qui l'articolo completo), i due attori, comici e conduttori di Felicissima Sera- in un lungo post - rispondono così alle critiche. “Qualcuno forse da questo post si aspetta delle scuse e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l’abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti. Bene, ci rivolgiamo a loro, a voi”.

“Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché vi fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi. La politica non ci appartiene. La politica ci omaggia di spunti e personaggi senza distinzioni di partiti per fare quello che vogliamo fare, satira, come abbiamo sempre fatto”.

“Mentre alcuni di voi erano impegnati a mettere l'arcobaleno nella foto profilo sui social, i sottoscritti qualche anno fa, sono andati in Russia a respirare la puzza dell'omofobia. Ci siamo messi in prima linea in uno Stato dove non badano troppo ai modi, perché insieme a Vladimir Luxuria eravamo lì per far sentire la voce per il diritto di uguaglianza, e di buona risposta siamo stati spinti in una macchina con violenza da energumeni e siamo stati buttati fuori fisicamente a calci da quel paese dove gruppi di imbecilli adescano ragazzi gay su internet per incontrarli, pestarli e fare un video per postarlo con fierezza sui social, il tutto senza gridare nessuna parola “politicamente scorretta”, incredibile!”

Luxuria: "In certi contesti non basta farsi una risata"

“Le persone cattive purtroppo possono fare anche a meno dei vostri divieti linguistici. Le parole hanno la loro importanza! Eccome se ce l'hanno, ma non sono nulla in confronto all'intenzione! È logica: le parole non valgono quanto l'intenzione! Questo abbiamo detto! non ci provate. Si può fare così schifo anche usando solo termini ‘politicamente corretti’. Passiamo al nostro suggerimento di usare l'ironia: l'utilizzo dell’ironia laddove si può, è chiaro, è solo quello di tentare di disinnescare l'offesa”.

“Nessuno ha detto che l’ironia disinnesca la violenza! La risata è solo un palliativo all'ignoranza, perchè se l'ignoranza è come il Covid, il sorriderci su e non dare troppa importanza ai vocaboli è il vaccino. E il vaccino non è la cura! Sorriderci su è solo l'ombrello sotto l'acquazzone. La cura all'ignoranza è l'educazione civica, che prescinde dalla lingua. Non ci provate voi a metterci in bocca concetti non nostri perché cascate male! La più grande sciocchezza che abbiamo sentito volete sapere quale pensiamo sia? Che bisogna appartenere ad una comunità per capirne le debolezze, che bisogna aver sofferto per capire”, spiegano.

“Ma noi stiamo parlando di affrontare un problema che non riguarda la comunità, bensì chi la denigra , la offende e la osteggia. Sono i cretini il problema, non la comunità. Per risolvere il problema non bisogna essere della comunità ma conoscerne gli aguzzini, gli ignoranti intorno.

Esistono le persone, non le categorie. Esistono i cattivi, i vili, gli schifosi, quelli che adottano la violenza, è contro di loro che ci dobbiamo concentrare. Perchè ognuno è libero di fare ciò che vuole, sempre ma nel rispetto del vivere civile! Questa è democrazia, non fermiamoci alla grammatica delle parole, oggi purtroppo non basta. Educhiamo anche la testa e non solo il linguaggio!”

“Quando diciamo ‘voi’ ci rivolgiamo a quelli che non hanno capito il nostro messaggio. Perchè fortunatamente, di gay, neri ed ebrei che hanno capito il senso di quello che abbiamo detto ce ne sono tanti, tantissimi, e sono quelli, come noi, a cui basterebbe raggiungere la vera uguaglianza. Per chiudere sappiate che noi abbiamo appena cominciato la nostra battaglia ai luoghi comuni e all'ipocrisia. Il nostro obiettivo - concludono -  è sempre e sempre sarà quello di scardinare questa opinione unica che vogliono imporci”.

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