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"Questa deportazione è follia". A Largo Raggio raccoglie firme per salvare in extremis i cani di Foggia: "Li facciamo uscire"

La presidente Stefania Cassitti promette guerra. Si affida al sindaco Franco Landella e prova a spostare i termini del bando svuotacanile con una petizione online che ha già superato le 5mila sottoscrizioni

La petizione online diretta al sindaco di Foggia Franco Landella promossa dall'associazione A Largo Raggio per fermare la deportazione dei cani del canile municipale di Foggia ha sfondato quota 5mila firme in 48 ore. Era il primo traguardo fissato dalla presidente Stefania Cassitti per tentare in extremis di prorogare la scadenza della procedura aperta telematica per l'appalto del servizio di trasporto, ricovero custodia e mantenimento dei randagi sul territorio e degli animali ricoverati nella 'topaia' di via Manfredonia, da affidare a operatori economici o associazioni in possesso di una struttura privata autorizzata e idonea ad ospitare almeno 150 cani, entro 60 chilometri dalla sede del Comune di Foggia di Corso Garibaldi. Il bando svuotacanile era apparso il 10 marzo nell'albo pretorio, il 16 marzo è partita la gara. C'è tempo fino a mezzogiorno dell'1 aprile per presentare le offerte. Il 3 aprile alle dieci apriranno le buste. Il Responsabile Unico del Procedimento è il dirigente Carlo Dicesare.

"Basterebbe un po' di buon senso per capire che questa deportazione è follia" scrive l'associazione che attualmente gestisce il canile in regime di proroga. Dopo il niet della tecnostruttura, prova a stravolgere i piani invocando l'intervento della politica. A motivare la richiesta di dilazionare i termini, anche l'emergenza Coronavirus: l'Italia è sospesa ma non le procedure di gara. "È assurdo agire proprio ora con la limitazione degli spostamenti e con il pericolo per la salute pubblica. Dal bando, inoltre, è stato eliminato un elemento essenziale: il sopralluogo, fondamentale per valutare le necessità e i costi del trasferimento e soprattutto, per la tutela delle decine e decine di cani in terapia, degli  anziani, dei cani non socievoli e di quelli mordaci provenienti da sequestri e che necessitano di box e trattamenti speciali. Non sono pacchi da stoccare altrove".

Il 25 marzo, a nome dell'associazione, l'avvocato Maria Grazia Lattanzio ha inoltrato una istanza di sospensione del bando. A Largo Raggio ha rinunciato al proposito di impugnare il bando, dopo averne consultati due di studi legali. Da un punto di vista formale appare inattaccabile.

"Stiamo facendo girare tanto la petizione. Penso che arriveremo a superare le diecimila firme - dice fiduciosa la responsabile dell'associazione - Conto di stamparle e scrivere una lettera aperta al sindaco, supplicandolo di accettare la nostra istanza di prolungamento dei tempi". Tutta una serie di interrogativi affollano la mente di Stefania Cassitti. "Immaginate un cane che viene trovato incidentato a Foggia su via Napoli. Viene portato in Asl che attiva la procedura, viene nominato il veterinario  privato pagato dal Comune, poi deve essere trasportato a 60 chilometri in questa struttura. Dopo un giorno o due deve essere operato? Viene riportato a Foggia, poi deve tornare indietro. Ma siamo pazzi? E le cucciolate? Come vengono fatte le flebo? E le degenze per le femmine sterilizzate dove le facciamo? Chi fa sotto e sopra? Foggia ha necessità di un canile, sanitario come prevede l'ordinamento regionale, e non l'ha mai avuto. Ce l'hanno in tutta la provincia di Foggia. Assurdo".

Voi avevate i requisiti per partecipare a quel bando?

Noi abbiamo tutti i requisiti.

Non avete la struttura però.

Magari l'avessimo avuta, avrei risolto i problemi miei, dell'associazione e di Foggia da un pezzo. Ma appena ho visto il bando sono partita alla ricerca disperata di una struttura. Nessuno ne ha una a Foggia e in provincia adeguata per 150 cani. L'ho trovata nel frattempo. In 16 giorni non riesci a costruire o modificare, avere le autorizzazioni Asl e partecipare, anche perché nel bando richiedono dei documenti importanti e la fideiussione.

Una provocazione: nonostante abbiate fatto il 'lavoro sporco' in tutti questi anni e gestito il canile come mai non siete stati in grado di fare in modo che vi tenessero in considerazione?

Ci hanno preso a calci in faccia tutto il santo tempo. Abbiamo presentato anche due progetti di finanza completi. Non ci hanno minimamente considerati. Mi potete dire se c'è un gestore che percepisce 120mila euro all'anno? Potete controllare quanto percepiscono tutti gli altri canili della provincia di Foggia a partire da Manfredonia, Cerignola, San Giovanni Rotondo, San Severo. Troverete cifre quantomeno raddoppiate. Noi abbiamo gestito un canile per 120 mila euro all'anno e abbiamo pagato di tasca nostra i ritrovamenti del territorio in pensioni private.

Ci avete rimesso?

Non ci abbiamo solo rimesso, ci siamo ammazzati di lavoro. Ma l'abbiamo fatto perché siamo un'associazione di tutela, siamo volontari, io ho un lavoro, non campo di questo. Non abbiamo soltanto gestito il canile, siamo scesi da più di 400 cani a 145. Abbiamo fatto adottare in totale 1600 cani in questi cinque anni di gestione. Siamo noi che abbiamo preso le denunce penali. Il canile crolla. Io sto rischiando, sono la responsabile. Se succede qualcosa ai quattro dipendenti sono io penalmente perseguibile, non il sindaco. Ho supplicato degli interventi in questi anni. Ci sono pilastri a rischio crollo. I ratti sono diventati aggressivi perché oramai i cani sono anziani e prendono loro il sopravvento. È una situazione paradossale.

Sarebbe imminente la valutazione delle offerte per il nuovo canile comunale in via Sprecacenere, cosa ne pensate?

Noi siamo fermi al 9 maggio 2019, le buste sono lì depositate. Ci siamo presentati anche noi a quel project financing. Ora, in due settimane, l'Amministrazione ha deciso di risolvere una problematica e spostare i cani non si sa dove. Io non dico di fermarsi, chiedo solo di darmi la possibilità di partecipare e di trovare il modo di gestire questa struttura che comunque ho trovato. Io la struttura in questo momento ce l'ho. Non posso partecipare perché va adeguata. Dicesare ha già detto "scordatevelo".

Porterete al sindaco le sottoscrizioni raccolte entro il primo aprile?

Sì, speriamo che ci risponda direttamente lui. Io capisco che sono tutti impegnati per il Coronavirus, lo siamo anche noi, però è causa loro che hanno scelto questo periodo. Il sindaco ci spieghi perché Foggia dovrà vedere una deportazione che non è necessaria e non è risolutiva.

Che siete disposti a fare se dovessero appaltare il servizio?

Andremo a spulciarci tutti i documenti per verificare se chi si aggiudica l'appalto è veramente in regola. Dopodiché prometto guerra, non mi fermo. Io quei cani li faccio uscire, non li lascio. Abbiamo lavorato tantissimo con le associazioni del Nord. In questo momento stiamo con le spalle al muro perché tutte le adozioni sono bloccate. Potevo far uscire altri cani in questo momento. Io quei cani lì dentro non li lascio. Devono essere tutelati da persone con le mani pulite, non da gente che ci deve guadagnare, non si guadagna sugli animali".

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