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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Foggia ha un nuovo piano industriale per la gestione dei rifiuti: obiettivo differenziata al 65% a regime

I commissari hanno approvato gli atti propedeutici all'affidamento del sevizio all'Amiu Puglia per altri nove anni

Consta di 106 pagine il Piano industriale per l’espletamento del servizio di igiene urbana a Foggia, approvato oggi dalla commissione straordinaria insieme al disciplinare tecnico, alla relazione economica e al piano finanziario. Sono tutti atti propedeutici all’affidamento per altri 9 anni ad Amiu Puglia.

Il Piano industriale indica gli obiettivi minimi che il gestore dovrà garantire. È stato redatto con il supporto del Conai, senza costi per l’ente, in virtù di un Accordo di programma sottoscritto un anno fa tra Ager, Anci Puglia, Regione Puglia e il Consorzio nazionale Imballaggi, che ha sancito la costituzione di un gruppo di lavoro permanente con l’obiettivo di redigere e proporre le proposte progettuali da candidare a finanziamento a valere sulle misure previste dal Pnrr dedicate alla raccolta differenziata.

La commissione straordinaria, si precisa nella delibera, “sin dal suo insediamento avvenuto nell’agosto 2021, ha potuto constatare la criticità in cui versava il servizio di igiene urbana per la mancanza di atti tecnici ed operativi utili a consentire un adeguato controllo della esecuzione del servizio medesimo e, pertanto, ha formulato specifica direttiva agli uffici interessati, onde addivenire alla stesura di un piano industriale pienamente conforme alla più recente normativa di settore”.

Il Piano industriale per la gestione integrata dei rifiuti nel Comune di Foggia, elaborato in collaborazione con il Conai, è composto dal Piano industriale servizi di raccolta, trasporto rifiuti, spazzamento e complementari, con allegati elaborati cartografici; dal disciplinare tecnico prestazionale dei servizi di igiene urbana; dalla relazione economica dei servizi di raccolta, trasporto rifiuti, spazzamento e complementari e dal piano economico finanziario.

Sono previste due fasi distinte del sistema di raccolta: una fase transitoria, in cui si prevede la messa a regime di un sistema di raccolta con cassonetti intelligenti e l’avvio della raccolta porta a porta per le utenze non domestiche che somministrano alimenti, conteggiate in 1.345, e grandi produttori di rifiuti, stimati in 1.251, e una fase a regime, che coincide con la realizzazione e messa in esercizio di altri tre Centri comunali di raccolta, candidati a finanziamento nell’ambito del Pnrr, insieme alla fornitura di 1250 cassonetti intelligenti e alla fornitura di attrezzatura con la tecnologia Rfid (sistema per la tracciabilità tramite etichetta e lettore) per la raccolta porta a porta alle utenze non domestiche che somministrano alimenti e grandi produttori. Il costo complessivo annuo per il periodo transitorio, della durata stimata in due anni, ammonta a 21.874.310,43 euro, successivamente salirà a 22.752.641 euro. Ad oggi è pari a 1.837.670,68 al mese, vale a dire 22.052.048,2 euro, a cui, in realtà, vanno aggiunti tutti i costi di conferimento, perché il ciclo integrato dei rifiuti costa sostanzialmente 31 milioni di euro. L’ammontare del costo complessivo del servizio si rifonde attraverso la Tari.

Per ciascun servizio, c’è la puntuale individuazione e quantificazione delle attività da svolgere nelle diverse aree di servizio con indicazione di fasce orarie, impiego di personale, mezzi e attrezzature. L’obiettivo minimo di raccolta differenziata che si intende perseguire mediante il Piano è del 65% nella fase a regime. Il ‘porta a porta’ sarà previsto per le sole utenze non domestiche e per le utenze domestiche c’è la raccolta di prossimità. Una volta acquisiti i cassonetti intelligenti, gli utenti riceveranno una tessera elettronica in fase di startup, o comunque un dispitivo con identificazione dell'utente Tari per poter conferire i propri rifiuti.

Nel disciplinare tecnico prestazionale dei servizi di igiene urbana, che consta di altre 38 pagine, sono previste le penali per la mancata esecuzione di servizi: la mancata effettuazione del servizio completo giornaliero di raccolta dei rifiuti indifferenziati su tutto il territorio, ad esempio, vale 1.500 euro al giorno in meno; costerà 5mila al giorno per ogni singola zona la mancata raccolta dei rifiuti differenziati. Sono previsti controlli sul gestore dei servizi e verifiche del grado di soddisfazione per la qualità dei servizi offerti.

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