Registro alla bigenitorialità, uno strumento che pone i figli al centro: "Ma c'è poca informazione"
In merito all’articolo di mercoledì 25/09/2018 (Comunicato stampa Comune di Manfredonia, ndr), viste le attività indicate nello statuto della nostra associazione, in qualità di presidente della stessa devo inviarvi questa comunicazione per fare chiarezza sull'argomento in oggetto.
Novità a Manfredonia: ecco il Registro per la Bigenitorialità
"Esso ha lo scopo di offrire la possibilità ai genitori, che per diversi motivi vivono separati, di registrare e far conoscere alle pubbliche amministrazioni la propria diversa domiciliazione, legandola al nominativo del proprio figlio, per acquisire tutte le informazioni che lo riguardano". Queste sono le informazioni che l'assessore Starace (neo assessore alle attività produttive e risorse umane) rilascia probabilmente alla vostra redazione e che voi divulgate. Premesso che la comunicazione dei propri dati anagrafici agli enti è sempre stata possibile, il lettore o il genitore che non vive con i figli non ci troverebbe nulla di straordinario nell'apprendere "la notizia" perché straordinaria non lo è affatto.
E’ necessario fare chiarezza affinché si comprenda l'utilità e la novità che l'adozione del registro genera. Il suddetto strumento mette al centro i minori figli di genitori che non vivono sotto lo stesso tetto, non i genitori. E' uno strumento che nasce dalla mancata, corretta applicazione della legge 54/2006. Paradossalmente è stato uno di quelli che l'ha scritta a pensare al registro come soluzione alla mancata applicazione della suddetta legge (Prof. Maglietta). Il registro obbliga alla doppia informazione gli enti che trattano i dati dei minori iscritti. Fino ad oggi, per esperienza diretta, vi garantisco che comunicare il proprio domicilio dove ricevere eventuali comunicazioni per poter partecipare ai colloqui a scuola, alle vaccinazioni, al ritiro delle pagelle dei propri figli si rivelava una perdita di tempo e di soldi.
Per anni, mi sono illuso che un dirigente scolastico potesse avere la sensibilità di rispettare il diritto di un suo alunno ad essere seguito da entrambi i genitori durante il percorso di studio. Il registro mette tutti in riga. Il dirigente non avrà più la discrezione di decidere chi e come potrà avere la gioia di leggere una pagella o conoscere eventuali problemi scolastici dei figli. In caso si verifichino negligenze o boicottaggi di sorta, sarà il comune stesso in dovere di segnalare il tutto alle autorità competenti. Va precisato inoltre che il diritto alla doppia domiciliazione è del minore, ed il fine è di poter avere due contatti da interpellare per ogni evenienza obbligatoriamente, garantendo di fatto il diritto del minore ad essere seguito da entrambi i genitori nel percorso scolastico, educativo e di crescita.
Se non c'è informazione questa condizione non può mai venir fuori, specialmente nel caso di due ex coniugi che litigano continuamente o non comunicano per il bene della prole. La possibilità di iscrivere il proprio figlio/a nel registro da parte di uno solo dei genitori o da entrambi, deriva dal regime di affido condiviso e dalla residenza nel comune di Manfredonia del minore. Dal giorno dell'approvazione all'attivazione sono passati nove mesi ma, nonostante ci sforziamo di informare correttamente sull'argomento, notiamo ancora che il tema non è compreso. Come associazione abbiamo il dovere, assieme al comune di Manfredonia, di promuovere ed informare correttamente sul Registro, impegno che intensificheremo alla luce di quanto emerso. Colgo l'occasione per invitare a visitare la pagina facebook "19 MARZO" dove è possibile trovare informazioni di ogni sorta, inviare messaggi, chiedere di associarsi o scrivere a associazione19marzo@gmail.com.
Michele Caputo, Presidente associazione 19 MARZO