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"C'è bisogno di un cambio di marcia", il messaggio di Natale di mons. Moscone: "Lavoriamo insieme per la società e il futuro"

Il messaggio dell'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo: "C'è urgenza di conversione, che non riguarda solo la sfera religiosa, ma l'umano in tutte le sue dimensioni"

“Ho scelto di iniziare il testo con un attestato di augurio che si apre con punti di sospensione. Sì, è proprio così, perché tutti, ed anche noi a cui tocca prendere decisioni forti a favore della società e del territorio, viviamo e sperimentiamo di trovarci come in un tempo sospeso", comincia così il messaggio alle autorità e rappresentanti delle istituzioni dell'arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo Franco Moscone, in vista delle festività natalizie.  

"E’ però il nostro tempo, quello nel quale siamo chiamati ad assumerci responsabilità e decidere per soluzioni che non avremmo mai pensato solo alcuni mesi fa. La pandemia da Covid-19 ha come “sospeso” il tempo con le sue consuetudini e tradizioni, con le certezze ed abitudini che scandivano la nostra vita e professione, ma ci sta facendo sentire più forte la nostra responsabilità. Il popolo e la società civile del territorio, che ci è stato affidato, stanno guardando a noi aspettandosi quelle scelte, decisioni ed azioni, che non solo tentino di mettere un argine e fine alla pandemia, ma che ridonino forza e sicurezza al futuro che ci sta davanti. Tutti i nostri concittadini si attendono decisioni e scelte concrete e lungimiranti, che incidano sull’oggi e preparino il domani, che siano il vero regalo di Natale.

Come ho avuto modo di affermare a Manfredonia per la solenne e popolare festa della Madonna di Siponto, ed a Monte Sant’Angelo il 29 settembre scorso, desidero rilanciare con questo messaggio la sfida ed il bisogno urgente di conversione. Il verbo “convertirsi” non riguarda solo la sfera religiosa, ma l’umano in tutte le sue dimensioni: impone un cambio di marcia, di mentalità, di progettualità, di sguardo e cammino nella direzione del bene comune. La sfida della conversione ci chiede di lavorare insieme, laici e credenti, in settori strategici per la società ed il futuro.

Sintetizzo velocemente:

1° settore sociale: va rimessa in piedi e fatta ripartire e crescere la “classe media”, penalizzata nell’ultimo decennio (soprattutto nel nostro Mezzogiorno d’Italia), ed a rischio di sussistenza nel periodo post Covid-19. Senza l’apporto della “classe media” si indebolisce la democrazia e si perde la società liberale-occidentale.

2° settore istituzionale: è strategica un’alleanza tra tutte le Istituzioni del territorio per fermare gli affari dei clan e delle mafie, sempre favoriti dalle crisi, e che stanno cavalcando la crisi pandemica generata dal Covid-19. Non si può lasciare in mano a questi inquilini “infetti ed infettanti” le redini della società civile.

3° settore economico: è davanti agli occhi di tutti che serva un’economia nuova, che dica no ad ogni esclusione ed iniquità. Un’economia che volti le spalle alla dittatura di ricette dogmatiche ed imperanti che ritengono la legge di mercato intoccabile e in grado di auto curarsi. Non può essere il lavoro a servizio del profitto e del capitale, ma il profitto e capitale a servizio del lavoro: il lavoro non è solo un diritto, ma la fonte della dignità delle persone e di ogni aggregazione sociale.

4° settore ambientale-ecologico: la salvaguardia del pianeta richiede che ogni territorio sappia curare e preservare la ricchezza incommensurabile del proprio ecosistema. E quanta bellezza c’è in Gargano capace di animare l’agricoltura, la pesca, il turismo e avviare un’imprenditoria sostenibile e portatrice di sviluppo.

5° settore politico: qui si gioca la grande sfida del futuro. Solo con una sana politica, forma alta di carità, lontana da conflitti o interessi di parte, libera da clientelismi, si saprà progettare, costruire e guidare l’architettura della vita civile in Gargano e Capitanata.

6° settore culturale: Papa Francesco ci ha ricordato che “cultura” è quanto è penetrato nel popolo costruendone le convinzioni e lo stile di vita e dando al popolo la dignità di soggetto della propria storia (cfr. FT 216). Siamo in un territorio che gode di una ricchezza inestimabile di tradizioni popolari: non abbandoniamole al “si è sempre fatto così”, ma ravviviamole rendendole occasioni di incontro e pensiero.

7° settore educativo: è fondamentale tornare ad educare le persone, le generazioni e l’insieme dell’intera collettività, diversamente nulla si potrà ricavare dai settori ricordati precedentemente. Educare non significa “costringere”, ma liberare e sviluppare le migliori energie individuali e collettive.

8° settore burocratico: è in questo settore dove occorre maggior coraggio di riforma. Ogni tempo ritardato o perso, ogni denaro stanziato e non speso, o peggio sprecato, si trasforma in tempo e denaro offerto alla mafia ed ai suoi alleati o aiutanti (anche inconsapevoli). Il ruolo delle Istituzioni sta proprio qui: nel dare al tempo il suo tempo e ai progetti il loro peso attivo e resiliente. Diversamente si tratterà solo di promesse che si trasformano in illusioni per il popolo ed occasioni per la criminalità organizzata.

Allora costruiamo un’alleanza tra Istituzioni, un’alleanza che ci faccia sentire veramente Fratelli tutti, solidali tra noi, “coltivatori e custodi” del territorio che ci è stato affidato da servire, “realizzatori e costruttori con grandi obiettivi, con sguardo ampio, realistico e pragmatico, anche al di là del proprio Paese” (cfr. FT 188).

Concludo augurando a tutti noi, che occupiamo ruoli di autorità, di poter ottenere quanto il biblico Re Salomone chiese nel giorno della sua incoronazione, ossia di poter partecipare al dono della sapienza (1 Re 3, 9). E la sapienza è avere la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio ed operare di conseguenza: vedere il mondo, le situazioni, le congiunture, i problemi, il nostro magnifico territorio e la popolazione del Gargano e della Capitanata, vedere tutto con gli occhi di Dio! … solo così, anche quest’anno 2020 sarà Natale, e non sarà un Natale 'sospeso'. 

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