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Il commento del presidente del Circolo 'Lo Sperone': "La data del 14 luglio 2021 verrà ricordata a San Giovanni Rotondo per lo scampato pericolo. Quanto accaduto deve far riflettere sull’intero sistema della sicurezza delle attività produttive commerciali e sulle norme antincendio, nonché sulla pericolosità di certi comportamenti come dare fuoco alle sterpaglie"

L’incendio che ha devastato un'ala dell'area commerciale di San Giovanni Rotondo, ha visto gli operatori e volontari della protezione civile e delle forze dell’ordine impegnati a domare le fiamme e a controllare la zona per diverse ore. "Un lavoro straordinario e pericoloso", commentano dal Circolo Lebambiente 'Lo Sperone'.

"La data del 14 luglio 2021 verrà ricordata a San Giovanni Rotondo per lo scampato pericolo. Se solo la forza del vento avesse sospinto ulteriormente le fiamme in direzione delle altre infrastrutture, ora dovremmo raccontare ben altri danni. Quanto accaduto deve comunque far riflettere sull’intero sistema della sicurezza delle attività produttive commerciali e sulle norme antincendio. Deve far riflettere anche sulla pericolosità di certi comportamenti come dare fuoco alle sterpaglie".

Ovviamente sulle gravi conseguenze ambientali e danni alla salute, si aspetta di conoscere i dati di monitoraggio delle 24 ore successive all'incendio e operate dai tecnici Arpa, allertati dal sindaco. "Grazie alla centralina mobile dell’Arpa presente per il secondo anno successivo in Piazza Europa - iniziativa di Legambiente e Comune di San Giovanni Rotondo - si potrà valutare la ricaduta di inquinanti e polveri sottili trasportate con la densa colonna di fumo nero verso la città. Per capire sulla nostra pelle, quali e quante sostanze nocive sono contenute nei roghi contenenti plastiche, colle, solventi e vernici".

 

Il presidente del circolo Legambiente lo Sperone  Antonio Tortorelli, nel ringraziare il lavoro dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile intervenuti dopo che erano stati operativi su altri incendi nel corso della mattina, richiama le parole accorate del vescovo Padre Franco Moscone, di condanna per l'incuria e il disprezzo per chi ha nel dare fuoco alla vegetazione secca in queste orribili condizioni di calore, e che allo stesso tempo hanno causato il grave rogo tra Ischitella e Vico, richiamo alla responsabilità e gli inviti a non bruciare paglie e residui di potature, pratiche illegali e dannose.

"Soprattutto la cura, ma non deve mancare il richiamo per concretizzare il presidio di una stazione dei vigili del fuoco per la città che ospita anche un grande centro ospedaliero ed è meta di milioni di turisti ogni anno".

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