Lavori agricoli nell'Oasi Lago Salso, gli ambientalisti avevano ragione: il ministero ordina al Parco del Gargano il ripristino delle aree
Arriva la diffida dal disporre e dall’eseguire qualsiasi attività non contemplata dalla Convenzione tra Regione Puglia e Comune di Manfredonia. A denunciare il caso dei campi coltivati erano stati Wwf Foggia e Pro Natura
Il Parco Nazionale del Gargano dovrà provvedere a individuare, in accordo con la Regione Puglia e il Comune di Manfredonia, "con l’urgenza che il caso richiede, le necessarie misure di ripristino e rinaturalizzazione" delle aree dell'Oasi Lago Salso trasformate in seminativi e le relative modalità di monitoraggio.
Il ministero della Transizione Ecologica dà ragione agli ambientalisti e richiama l'Ente guidato da Pasquale Pazienza, "in qualità di soggetto gestore dei siti natura 2000 interessati, affinché ponga la necessaria attenzione al fine di assicurare la corretta attuazione di quanto stabilito con la Convenzione" tra Regione Puglia e Comune di Manfredonia e al fine di garantire "il rispetto di quanto previsto dall’art. 6 paragrafo 2 della Direttiva 92/43/CEE" relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
Erano stati il Wwf e Pro Natura a denunciare il caso dei campi coltivati nell'Oasi Lago Salso e ora invocano le dimissioni del presidente del Parco che aveva smentito: "È la pagina più buia della storia centenaria delle aree protette italiane".
La diffida dal disporre e dall’eseguire qualsiasi attività non contemplata dalla Convenzione è arrivata dalla Divisione Biodiversità, Flora e Fauna, Cites della direzione generale per il Patrimonio Naturalistico del ministero, che ha fissato anche gli adempimenti.
Che in alcune aree, comprese nella Zona di Protezione Speciale “Paludi presso il Golfo di Manfredonia” e nella Zona Speciale di Conservazione “Zone umide della Capitanata”, vincolate per la creazione di habitat naturali in seguito alla conclusione della Procedura di Infrazione n: 2001/4156, sia stata effettuata "una non ammessa variazione colturale da pascolo a seminativo", il ministero lo ha desunto dalle note risalenti a giugno della Regione Puglia e del Comune di Manfredonia, trasmesse dal Comando Stazione dei carabinieri forestali dell'Oasi Lago Salso insieme a una nota della Provincia di Foggia che evidenziava "l’assenza di dati di monitoraggio del processo di rinaturalizzazione avviato nel 2006 con la sottoscrizione della Convenzione tra Regione Puglia e Comune di Manfredonia". Il ministero si riserva eventuali ulteriori iniziative.
Le misure di ripristino e rinaturalizzazione dell’area interessata dai lavori agricoli, secondo quando disposto dal dicastero, dovranno essere poste a carico dei responsabili/esecutori delle attività, e dovranno "garantire il pieno ripristino della funzionalità ecologica ed ambientale delle zone interessate ed avere pertanto le medesime caratteristiche di quelle concordate con la Commissione europea per l’archiviazione della citata Procedura di Infrazione".
La nota è stata trasmessa il 2 agosto al liquidatore unico della società Oasi Lago Salso, al Parco Nazionale del Gargano, a Regione Puglia e Comune di Manfredonia. Il ministero ha fissato un termine perentorio di sessanta giornidalla ricezione della nota per inviare le relative determinazioni.