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Terreni coltivati nell’Oasi Lago Salso, Maraschio vuole vederci chiaro: “Danni ingenti, avvieremo approfondimenti su azioni e omissioni”

L'assessora all’Ambiente della Regione Puglia, dopo la diffida del ministero alla Transizione Ecologica, ha annunciato che incontrerà il presidente del Parco Nazionale del Gargano

“Incontrerò il presidente del Parco Nazionale del Gargano per verificare quanto accaduto e affinché si proceda con il ripristino delle aree interessate”. Lo comunica l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, riferendosi al caso dei circa 150 ettari di terreni vincolati nell’Oasi Lago Salso trasformati in aree coltivate. Il 2 agosto scorso, il ministero della Transizione Ecologica ha trasmesso una diffida e ha intimato il ripristino e la rinaturalizzazione delle aree

“Avevamo già espresso le nostre preoccupazioni al riguardo – ha dichiarato l’assessora Maraschio – e la contestazione ufficiale inviata il 30 luglio scorso dal ministero della Transizione Ecologica al Liquidatore della società Oasi Lago Salso S.p.A. e al Parco Nazionale del Gargano non fa che confermare i nostri timori. Le tempestive e reiterate denunce da parte delle associazioni Wwf Foggia e Federazione Nazionale Pro Natura si sono rivelate corrette. I terreni in questione fanno parte, infatti, dell’Oasi Lago Salso e sono sottoposti a vincolo in quanto inseriti nella Rete Natura 2000 e, dal marzo 2018, tra le Zone speciali di conservazione”.

Tenuto conto della convenzione stipulata tra la Regione Puglia e il Comune di Manfredonia e, soprattutto, alla luce delle esplicite richieste pervenute dal ministero della Transizione Ecologica, l’assessora si impegna a incontrare il presidente del Parco Nazionale del Gargano e il Comune di Manfredonia, “affinché si realizzino urgentemente tutte le necessarie misure di ripristino e rinaturalizzazione dell’area interessata. Avvieremo, inoltre, ulteriori approfondimenti -  ha concluso l’assessora - con il fine di focalizzare le azioni e le omissioni che hanno portato a ingenti danni ambientali ed economici, e aggiorneremo le modalità di monitoraggio propedeutiche a una corretta gestione del sito”.

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