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Martedì, 23 Aprile 2024
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Khrystyna, la ricercatrice ucraina di Foggia punto di riferimento degli universitari in fuga dalla guerra: "Sono preoccupati"

A lei il compito di presentare alla ministra Messa, in visita ieri a Foggia, problematiche e criticità patite dagli 11 studenti e dottorandi ucraini presenti a Foggia: "E’ stata una opportunità importante, per immaginare possibili percorsi e soluzioni”

Khrystyna Zhurakivska è una ricercatrice dell’Università di Foggia. Le sue radici, nonostante viva a Foggia già da alcuni anni, sono salde nella regione di Leopoli, nel versante ovest dell’Ucraina martoriata dai bombardamenti.

Per questo, all’interno della comunità accademica, è diventata un punto di riferimento per gli studenti e dottorandi ucraini giunti in città alla vigilia del conflitto, per seguire un percorso di formazione o un progetto Erasmus in UniFg: “Mi sono ritrovata involontariamente a fare da intermediaria, e sono felice di farlo”, spiega la ricercatrice 31enne, impegnata nella cattedra di Odontoiatria, nel dipartimento di Medicina clinica e sperimentale di UniFg. In queste settimane, quindi, ha raccolto le paure, gli sfoghi e le preoccupazioni degli 11 studenti e dottorandi ucraini presenti a Foggia.

Problematiche e criticità che la stessa ha portato all’attenzione della ministra dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ieri mattina in visita presso l’ateneo dauno. “La ministra ha voluto incontrare gli studenti ucraini presenti a Foggia, mostrando loro vicinanza e prestando particolare attenzione a quelle che sono le problematiche ed esigenze più stringenti. E’ stata una opportunità importante, anche per immaginare insieme possibili percorsi e soluzioni”, ha spiegato la giovane ricercatrice.

Dal punto di vista strettamente accademico, le richieste sono legate sostanzialmente alla possibilità di proseguire il precorso di studi (o di ricerca o di formazione post laurea) come studenti immatricolati in UniFg:  “Molti di questi studenti provengono da città in cui l’università non esiste più, perché distrutta nel senso materiale del termine. Per loro, quindi, sarebbe opportuno prolungare il periodo di Erasmus o immatricolarsi in Unifg per poter giungere al conseguimento del titolo universitario, che diversamente potrebbe essere a rischio”.

Il percorso non è semplice: “Dal Ministero, ci è stato spiegato, stanno elaborando una regolamentazione per le problematiche connesse all’emergenza. Successivamente sarà necessario confrontare i programmi e capire come acquisire la documentazione dagli atenei ucraini”, aggiunge la ricercatrice. Tale incontro segue di alcune settimane quello avuto con il rettore UniFg, Pierpaolo Limone, che aveva già dato la piena disponibilità e collaborazione dell’ateneo, proponendosi di interloquire anche con gli enti regionali per il diritto allo studio per ottenere borse di studio aggiuntive o alloggi.

Per questi studenti è un momento difficilissimo: “Sono preoccupati per i familiari rimasti in Ucraina, nelle zone circondate dai militari russi. E sono preoccupati per il loro futuro, a partire dal percorso accademico: molti dovrebbero conseguire il titolo a stretto giro, ma non sanno se e come potranno concludere il percorso. Insomma, dall’oggi al domani hanno visto tutti i loro progetti interrotti”.

"Questa guerra - ha spiegato ieri la 31enne alla ministra - non sta causando solo danni devastanti alle infrastrutture e alla popolazione ucraina. Ma ha attaccato la libertà, la democrazia e il diritto all'autodeterminazione delle persone, molte delle quali sono state costrette a fuggire e - solo grazie all'accoglienza di tanti Paesi, tra cui l'Italia - hanno potuto trovare un posto sicuro. Tra loro ci sono anche studenti e dottorandi e, con il supporto degli organi ministeriali, dobbiamo per far sì che il loro diritto allo studio non venga cancellato”.

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