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Ipotesi lockdown 'soft', Conte temporeggia. Sulla scuola Emiliano 'assolto'

Si va verso chiusure localizzate. Il premier vorrebbe aspettare dopo l'ultimo Dpcm, ma il virus continua a correre. Altolà di Lopalco: "Gli effetti delle misure vanno valutati in 2-3 giorni al massimo, 8-10 giorni sono troppi"

L'Italia sospesa tra un dcpm e l'altro sembra ormai rassegnata all'ipotesi di un altro lockdown, comunque lo si definisca, e non le resta che scommettere solo sul giorno: i più quotati sono il 2 e il 9 novembre. Potrebbero essere entrambe date valide. Pare che lo stesso clima di incertezza si respiri a Palazzo Chigi questa volta. Secondo quanto riferisce l'agenzia Agi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vorrebbe aspettare perlomeno qualche giorno, anche per valutare gli effetti dell'ultimo decreto, magari una settimana se fosse possibile, e questo sarebbe l'orientamento. La chiusura ipotizzata sarebbe comunque più 'soft' rispetto a marzo. Qualora la curva dei contagi dovesse continuare pericolosamente a salire, però, non è esclusa un'accelerazione.

Potrebbero tornare le 'zone rosse', lockdown localizzati in base all'indice Rt di trasmissione del contagio. Lo spettro del lockdown si materializza soprattutto nelle città metropolitane ma potrebbe riguardare anche intere regioni, limitando gli spostamenti. La Puglia rientra tra le 11 regioni a rischio elevato di trasmissione non controllata del Covid.

Oggi è arrivato l'altolà dell'epidemiologo e assessore alla Sanità della Regione Puglia Pier Luigi Lopalco: "Gli effetti delle misure vanno valutati in 2-3 giorni al massimo, 8-10 giorni sono troppi", ha detto durante la trasmissione Coffee Break su La7. "Non so se il lockdown di alcune città possa avere effetto - ha aggiunto rispetto alle chiusure mirate - sarebbe meglio concentrarsi su alcune categorie e funzioni". 

Le decisioni del Governo potrebbero arrivare, a dispetto dei pronostici, il 4 novembre, quando sono programmate ulteriori comunicazioni del presidente del Consiglio alle Camere. Ma potrebbe anche scattare già dal 2 novembre la chiusura delle grandi città: Milano, Napoli, Bologna, Torino e Roma sono le sorvegliate speciali.

I dubbi del governo si rifletterebbero anche sulle eventuali scelte in materia di scuola, ma non dovrebbero arrivare altre decisioni nel weekend. Sempre secondo l'Agi che riferisce quanto emerso dalla riunione con i capi delegazione di maggioranza aggiornata a oggi, il premier Conte concorderebbe con la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina sull'importanza di permettere agli studenti di continuare le lezioni anche in presenza, ma non escluderebbe ulteriori misure restrittive e avrebbe rimarcato la legittimità dei governatori a poter agire con regole più stringenti, assolvendo così anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

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