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Grotte, graffiti e disegni risalenti all'età del bronzo: un patrimonio inestimabile sulle pendici del Gargano

Una scoperta fatta nel 2010 da Severino Stea e Mario Fabbri, mentre esploravano il territorio di San Giovanni Rotondo: in pochi chilometri quadrati, 3 villaggi dell'età del bronzo e 9 grotte con disegni e graffiti risalenti allo stesso periodo

Una scoperta fatta nel 2010 da Severino Stea e Mario Fabbri, mentre esploravano il territorio di San Giovanni Rotondo. Grotte abitate in un arco di tempo che va da 40.000 fino a 2500 anni fa, con disegni perfettamente conservati.

E ancora, graffiti e addirittura i segni di 3 villaggi e un dolmen. Disegni simili si ripetono in diverse grotte, il che farebbe pensare che siano state le stesse persone a farli, in momenti diversi.

Segni di vita all'interno di grotte naturali, utilizzate per riparo o verosimilmente per dei riti magico-religiosi, di una comunità stabilitasi in quella valle per la presenza del fiume Candelaro. Pitture che raffigurano figure geometriche, animali o addirittura shamani.

Un patrimonio culturale che andrebbe preservato che, come di solito accade, resta abbandonato, senza che nessuno si occupi di valorizzarlo e magari 'trasformarlo' in un luogo di attrazione turistica e culturale che creerebbe un mini indotto occupazionale.

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