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Medici di famiglia pugliesi contrari alla stampa del 'Green Pass': "Dobbiamo pensare a curare le persone"

Fimmg, Donato Monopoli: "In Puglia chiederemo alla Regione di rispettare la nostra professionalità e il tempo che dedichiamo all’assistenza ai cittadini mettendo a disposizione le unità operative della medicina generale presenti in ogni distretto per la stampa del QR Code"

Anche i medici di famiglia potranno stampare il Green Pass, che sarà valido in tutta Europa dal 1 luglio. Chi non ha un pc o comunque non può avvalersi degli stumenti digitali, potrà rivolgersi a un medico di famiglia, ma anche a un farmacista o a un pediatra, chiedendo la stampa della certificazione verde utile per chi vorrà spostarsi in tutto il territorio dell'Unione Europea. 

“Il tempo dei medici di famiglia deve essere dedicato alla cura e non alla stampa di un QR Code”, questo il commento di Donato Monopoli, segretario Fimmg Puglia, all’indomani dell’incontro in cui la segreteria nazionale Fimmg ha espresso la propria bocciatura delle disposizioni del Dpcm che affidano al medico di medicina generale il compito di stampare la certificazione del Green Pass con il Qr Code e consegnarla al paziente in formato cartaceo.

“I medici inseriscono già la certificazione di avvenuta vaccinazione nel sistema informatico regionale. Il green pass trasforma tale certificazione in un QR code che il paziente può scaricare. Nel caso in cui il cittadino non sia in grado di farlo autonomamente, tale semplice adempimento può essere affidato ad uno sportello, senza gravare sulla medicina generale o sui pediatri di libera scelta che sono impegnati nella cura e nell’assistenza dei cittadini. - aggiunge Monopoli - Per questo in Puglia chiederemo alla Regione di rispettare la nostra professionalità e il tempo che dedichiamo all’assistenza ai cittadini mettendo a disposizione le unità operative della medicina generale presenti in ogni distretto per la stampa del QR Code. Rischiamo altrimenti di sottrarre ai medici di famiglia tempo prezioso, per giunta in un momento in cui ci si attende una crescita della domanda di salute, dato che molti cittadini per oltre 18 mesi hanno rimandato le cure” conclude Monopoli.

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