Giovani foggiani nella spirale della violenza. Mons. Pelvi: "Non fermiamoci al buio di alcuni episodi"
A FoggiaToday la riflessione di mons. Vincenzo Pelvi, in seguito ai recenti fatti di cronaca che vedono protagonisti, sempre più spesso, giovani della città: "Abitiamo il presente per costruire un futuro nell’oggi, dove respiriamo di tutto, ma sappiamo ancora discernere il bene dal male”
I fatti di cronaca che hanno segnato, negli scorsi mesi, la città di Foggia - dall’omicidio Traiano al caso Ferrazzano - impongono una riflessione seria sull’abbrutimento di una intera generazione, quella dei più giovani.
Sono infatti 5 giovanissimi alla sbarra per la violenta rapina, sfociata nell’omicidio del tabaccaio Francesco Traiano (uno è ancora minorenne); 6 i giovani indagati per le condotte bullizzanti inflitte al 29enne Marco Ferrazzano, che si è poi tolto la vita gettandosi sotto un treno. Una generazione che sembra avvitarsi in una spirale di violenza gratuita, senza punti di riferimento.
Sul punto, a FoggiaToday, l’intervento di mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo di Foggia – Bovino. “Bisogna cambiare prospettiva. E’ significativo abitare il presente, ma non per definirlo e delinearlo a tinte buie e negative, ma partire da quello che avviene attorno a noi per dire che al di là di alcune situazioni complesse e difficili c’è sempre la speranza. I giovani sono portatori di futuro e speranza. Pensare a loro significa pensare a un domani costruttivo e generativo. Non lasciamoci segnare dalla tristezza di alcuni eventi”.
“Tra loro ci sono persone meravigliose che costruiscono un domani ricco, di fortezza. Quello che manca è che i giovani vadano accompagnati, soprattutto dalle famiglie. Devono essere accolti, ascoltati e avvicinati, ma senza pregiudizi e senza richiamare quelle ‘dimensioni-limite’ che alcuni presentano come essenziali nella vita dei minori e adolescenti. Non fermiamoci al buio di alcuni episodi, ma spaziamo abitando il presente per costruire un futuro nell’oggi, dove respiriamo di tutto, ma sappiamo ancora discernere il bene dal male”.