Foggia, "uno sgombero che si pone contro i valori umanitari e i diritti umani": inviato dossier alle Nazioni Unite
Un dossier sullo sgombero di via Bari è stato inoltre inviato al Consiglio d’Europa, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e all’UNICEF
Roberto Malini, co-presidente di EveryOne Group, si esprime sullo sgombero in via di conclusione del campo rom dell'ex Satel di via Bari a Foggia, stabile di proprietà comunale occupato abusivamente da numerose famiglie di etnia rom su ordinanza del sindaco di Foggia, Franco Landella, che già nei mesi scorsi dispose di liberare la struttura "da chi la occupava senza averne titolo".
Il commento di Roberto Malini
Lo sgombero di famiglie innocenti, le cui “colpe" sono solo l’indigenza e l’emarginazione è un evento triste, che suscita amarezza e sdegno nei cuori di chi crede in una società accogliente, solidale, evoluta, in cui i diritti umani abbiano un valore basilare.
A Foggia si è verificato ieri uno di tali eventi: quaranta famiglie rom romene - con sessanta bambini, alcuni portatori di disabilità e malati - sono state sgomberate dai capannoni della Ex Satel di via Bari, in una zona periferica.
E pensare che tali spazi erano stati affidati al Comune di Foggia dieci anni fa, quando in Italia ancora non si respirava il clima xenofobo di oggi, proprio per dare rifugio ai poveri, agli esclusi, a coloro che soffrono, nel pensiero dei santi patroni della città, Guglielmo e Pellegrino, la cui vita si ispirava alle parole di Gesù: "I poveri li avete sempre con voi”. È ingenuo, è “buonista" ricordarlo?