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Le scuole foggiane ripartono, malgrado le criticità. Caserta (San Pio X): “Siamo pronti, ma mancano gli operatori”

La dirigente del circolo Didattico di viale Colombo spiega come la scuola si sta preparando al rientro: "Banchi monoposto ancora insufficienti per tutte le classi". Orari ridotti nella scuola per l'infanzia: "Servirebbe raddoppiare l'organico"

È il tema caldo di queste ultime settimane e lo sarà sicuramente anche nelle prossime. La riapertura delle scuole accende quotidianamente nuovi dibattiti. I pareri dei più critici e dei meno pessimisti si affastellano, a diverse latitudini, senza contribuire a chiarire le idee. In tutto questo, dirigenti scolastici e docenti si stanno preparando a riaccogliere gli studenti di tutti i gradi, anche se le incognite e le criticità non mancano dal personale a disposizione, passando per gli strumenti atti a garantire il distanziamento.

Stiamo ancora avendo dei problemi con i banchi monoposto, l’attuale dotazione non copre la richiesta. Per ora abbiamo pianificato degli orari diversificati per garantire ingressi e uscite contingentate, oltre a tutti gli accorgimenti necessari a garantire il distanziamento. A livello strutturale non abbiamo problematiche, per ora non sono necessari degli interventi”, dichiara a FoggiaToday Giovanna Caserta, dirigente scolastica del Circolo Didattico ‘San Pio X’ di Foggia.

Tuttavia, se per le classi con un numero più esiguo, si può attingere ancora ai banchi biposto (con un solo bambino per banco), la tardiva consegna dei banchi monoposto rischia di rivelarsi un problema per le classi che prevedono un numero maggiore di alunni: “Abbiamo sei classi che arrivano fino a 28 alunni. Non escludiamo lo spostamento in altre strutture. Ripartiremo il 24 settembre – spiega la Caserta – e abbiamo previsto due orari diversi. Almeno fino al 3 ottobre terze, quarte e quinte entreranno prima rispetto alle prime e alle seconde”.

Esclusi i doppi turni e l’alternanza tra lezioni in presenze e didattica a distanza: “Non è prevista. Partiremo con gli orari diversificati. Per quanto riguarda la scuola per l’infanzia sono previste delle divisioni in gruppi”. E qui sorge l’altro elemento critico, la carenza di operatori: “Per le scuole per l’infanzia avremmo bisogno di un organico doppio per garantire le 40 ore settimanali, ma mancano gli operatori e siamo costretti a ridurle a 25. Aumentare di una sola unità gli organici non equivale all’ampliamento di cui si parla”.

Fondamentale sarà il dialogo e la collaborazione con i genitori: “Tutti dobbiamo collaborare nel rispetto del protocollo. L’importante è evitare di divulgare informazioni distorte che creino false aspettative. Le mille mascherine che ci hanno fornito bastano per un giorno, con 770 alunni e 75 docenti, così come sono pochi i 40 flaconi di gel)”.

E sull’eventualità che si verifichino dei casi positivi spiega: “I genitori sono tenuti a misurare la febbre del bambino e a tenerli in casa al sorgere dei sintomi. Qualora i sintomi sorgessero a scuola, è stata predisposta un’aula Covid dove un operatore accompagnerà il bambino e con lui attenderà l’arrivo del genitore”.

C’è, infine, la figura del referente Covid, che monitora la situazione a scuola, soprattutto per quanto riguarda gli alunni e gli operatori con fragilità sanitaria, valutandone i fattori di rischio: “Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto dei corsi di formazione per insegnanti, personale scolastico e professionisti sanitari per monitorare e gestire i possibili contagi nelle scuole”. Insomma, si punta a fare il massimo, malgrado le numerose incognite. Sui test sierologici si segue la linea degli altri istituti foggiani: “Sono su base volontaria – conclude la dirigente scolastica –, ma molti, me compresa, ci sottoporremo al test”.

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