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Ridurre gli sprechi donando a colpi di click: ecco 'Dabo' la app foggiana per regalare gli oggetti inutilizzati

Il progetto di Maurizio Faleo, programmatore informatico foggiano: l'idea è nata dall'esigenza personale di liberarsi di tanti oggetti inutilizzati che altrimenti sarebbero finiti nella spazzatura: "Volevo che quegli oggetti venissero utilizzati da altre persone"

Si chiama ‘Dabo’, che non è un acronimo né un nome esotico, ma semplicemente il futuro semplice del verbo ‘dare’ in latino. Retaggio dei cinque anni trascorsi al liceo Scientifico ‘Volta’. Dabo, ovvero darò. Dare, offrire, donare. Azioni così semplici da pronunciare, un po’ meno da effettuare. Parte da lì il progetto di Maurizio Faleo, 25enne, autore di una app, ‘Dabo’ per l’appunto, lanciata poche settimane fa, che consente alle persone di mettere a disposizione tutti gli oggetti che non si utilizzano più. “Lo scopo è di sensibilizzare le persone a ridurre gli sprechi, dando loro un modo immediato di regalare ciò che non serve più, piuttosto che gettare tutto nella spazzatura”, racconta Faleo a FoggiaToday.

Il progetto non è nato dal nulla. Sin dall’età di 14 anni Maurizio si dilettava a programmare: “In quel periodo non ero molto consapevole di quello che stavo facendo, fatto sta che sviluppare software negli anni mi è piaciuto sempre più, così col tempo ho capito di volerne fare il mio lavoro”. E così, dopo il liceo, Maurizio ha scelto Torino per proseguire gli studi, laureandosi con lode in Informatica e iniziando a lavorare presso un’azienda italiana leader nel settore della consulenza informatica: “Durante i miei due anni di lavoro da dipendente ho imparato molto e sono entrato in contatto con diverse realtà lavorative – spiega il giovane foggiano –. Col tempo, però, ho avvertito la necessità di mettermi in proprio, di creare qualcosa di mio, di fare la differenza”.

Tutto è partito dalla tendenza a non gettare via nulla, un modus vivendi che, dopo profonde riflessioni, ha ceduto il posto a un approccio più voltato al minimalismo: “Ero e lo sono ancora, anche se in misura minore, una persona che conservava qualsiasi cosa, e spesso comprava cose non utili nella convinzione di averne bisogno. Tuttavia, il minimalismo per me è stato un importante momento di riflessione: dare importanza solo a ciò che conta, possedere solo ciò che davvero mi è utile, dedicare il tempo alle attività che ci fanno bene”.

Così sono iniziate le prime ‘pulizie’, con una sola e chiara regola da rispettare: sbarazzarsi di tutte le cose che non erano state utilizzate negli ultimi 12 mesi o che comunque fossero scevre di ogni valore affettivo: “Mi sono reso conto di possedere una grande quantità di oggetti che non mi servivano, non sapevo che cosa farne”. Spesso, tuttavia, ciò che non ci serve può rivelarsi utile per qualcun altro piuttosto che finire nella spazzatura: “Volevo che quegli oggetti venissero utilizzati da altre persone. Così è nata l’idea di creare una app”.

L’idea ha corroborato l'esigenza di Maurizio di mettersi in proprio: “A gennaio ho dato le dimissioni per potermi dedicare full time a questo progetto. Il risultato è ‘Dabo’”. La app consente di donare e ricevere di tutto, dai vestiti agli accessori, passando per i libri, i giocattoli, articoli per la casa, mobili e altro ancora. È piuttosto semplice da utilizzare sia per chi vuole regalare un articolo che per chi vuole riceverlo. 

'Dabo' è nata da poco, ma già ha riscontrato i favori di chi l’ha testata, a giudicare dalle positive recensioni pubblicate dagli utenti: “Purtroppo, gettare nella spazzatura è un gesto immediato, sbrigativo; regalare, invece, richiede impegno. L’obiettivo principale di Dabo è quello di ridurre l’impegno necessario nel donare”.   

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