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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Foggia dedica un angolo di città a Luisa Fantasia, la donna uccisa per una "ragione di Stato"

E' quanto approvato, all'unanimità, dal Consiglio comunale di Foggia. La mozione è stata promossa dalla consigliera Concetta Soragnese e sottoscritta dai colleghi Cavaliere, De Martino, Quarato, Fatigato e Di Mauro

Foggia dedicherà uno spazio cittadino alla memoria di Luisa Fantasia, giovane donna di Capitanata 'vittima trasversale' del dovere. 

E' quanto approvato questa mattina, all'unanimità, dal Consiglio comunale di Foggia. La mozione è stata promossa dalla consigliera Concetta Soragnese e sottoscritta dai colleghi Cavaliere, De Martino, Quarato, Fatigato e Di Mauro. Accorata la presentazione della consigliera Soragnese: "Da donna e figlia di questa terra introduco questa mozione", spiega. "Dopo 40 anni di doloroso silenzio da parte della famiglia, la storia di Luisa Fantasia è stata rivelata (qui l'intervista) nella sua devastante brutalità".

"La nostra città ha una profonda responsabilità nei confronti di quanti non hanno mai smesso di lottare. La mia città sente forte il dovere di ringraziare Luisa e il marito che, con fiera dignità, ha instancabilmente servito la causa foggiana, dal Comando dell'Arma di via Guglielmi. Per questo chiediamo che una parte della città, che identificheremo successivamente, sia dedicata a Luisa, come simbolo di un territorio che non si vuole arrendere alla mafia e alla criminalità. Si tratta di una azione - conclude -  che costituisce un dovere morale nei confronti di tutte le vittime di violenza". 

La mozione ha incassato 28 voti a favore. Più di un consigliere ha ammesso di non conoscere tale vicenda, nonostante al nome di Luisa Fantasia risponde un intero quartiere e il Reparto Prevenzione Prevenzione Crimine (insieme a Stella Costa) di San Severo. Fantasia, lo ricordiamo, fu 'vittima trasversale' del dovere: il marito, Antonio Mascione, carabiniere, era all'epoca impegnato in una importante operazione sotto copertura nel capoluogo lombardo. La giovane moglie - aveva 32 anni - per vendetta, fu assassinata nel loro appartamento, in presenza della figlioletta di appena 18 mesi.

Una vicenda terribile che - per esigenze investigative prima e per volontà della famiglia poi - fu tenuta volutamente 'sotto chiave' per anni. A rompere il silenzio, due anni fa, proprio sulle pagine di FoggiaToday, fu Pietro Paolo Mascione, poliziotto e vicepresidente nazionale dell’associazione ‘Ultimi’ del prete anti-camorra don Aniello Manganiello, figlio (in seconde nozze) di quel giovane carabiniere cui la criminalità uccise la moglie: "Non vogliamo che Luisa muoia una seconda volta".

Una "dolce carezza" a Luisa Fantasia: a Milano un parco e un ulivo alla sanseverese uccisa perché moglie di un carabiniere 

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