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"Uno schiaffo alla comunità". Facciata del Palazzo degli Studi imbrattata, Trecca: "Spero che il responsabile paghi"

Il commento del dirigente scolastico del Liceo Classico 'Lanza' a proposito dell'atto vandalico avvenuto su una delle facciate del Palazzo degli Studi, imbrattata da ignoti durante i lavori di messa in sicurezza e pulitura: "Noi come scuola educhiamo, ma ci sono delle istituzioni preposte alla repressione dei reati"

"Quelle scritte sono state uno schiaffo, una violenza, non solo alla comunità della scuola che attendeva da anni il ripristino della facciata, ma è una brutta immagine per la scuola, la piazza e la città intera". Trasudano sdegno e amarezza le parole di Giuseppe Trecca, dirigente scolastico del Liceo Classico 'Lanza' di Foggia a proposito dell'atto vandalico avvenuto su una delle facciate del Palazzo degli Studi, imbrattata da ignoti durante i lavori di messa in sicurezza e pulitura". 

"Finalmente la Provincia ha potuto far partire i lavori, sappiamo tutti le difficoltà che ci sono per accedere ai finanziamenti. La ditta incaricata stava eseguendo un bel lavoro facendo tornare la facciata come un tempo. Quelle scritte sono uno scempio. Parliamo di un edificio storico, il che aggrava il reato. Abbiamo già presentato una denuncia formale in Questura per danneggiamento". 

Per Trecca l'episodio presta il fianco a un ragionamento sul ruolo educativo della scuola, ma anche sulle responsabilità delle altre istituzioni: "Noi cerchiamo di educare nel miglior modo possibile coltivando i valori dell'accoglienza e dell'inclusione, e offrendo diverse opportunità a chi sbaglia. Ma l'educazione non è solo questo. Non possiamo pensare di offrire costantemente chance, senza contemplare valori come la serietà e il rigore. Qui parliamo di un reato vero e proprio, del danneggiamento di un edificio di interesse storico quando non sono stati ancora completati i lavori di restauro, e per eliminare quelle scritte serviranno delle costose e complicate operazioni. Noi come scuola educhiamo, ma ci sono delle istituzioni preposte alla repressione dei reati. Spero che il responsabile paghi; diversamente, sarebbe un brutto segnale. Perché chiunque potrebbe pensare di alzarsi la mattina e fare ciò che gli pare".

L'autore delle scritte ha lasciato una firma, il che lo rende facilmente identificabile: "Inoltre, ci sono anche delle videocamere che credo abbiano ripreso il gesto. L'autore ha fatto il giro di tutto il Palazzo degli Studi imbrattandolo. Certo, noi siamo sul proscenio di Piazza Italia, ma il palazzo è un edificio enorme che ospita più istituti". 

Ma la facciata imbrattata è solo uno dei tanti episodi incresciosi che hanno visto per protagonisti i giovani. Logico pensare al ruolo che la scuola può svolgere sulla formazione ed educazione: "Leggo i dati delle prove Invalsi, o i risultati delle indagini Ocse e i problemi sono evidenti, malgrado i tanti sforzi profusi. La pandemia, di certo, non ha aiutato. Qualche domanda dovremmo porcela. Credo che stiamo esagerando con il concetto di educazione tesa soltanto a fornire sempre tante possibilità, non c’è mai un momento di serietà in cui chi non studia e non si impegna trovi provvedimenti adeguati. Prenda le prove Invalsi: io credo che dovrebbero essere anche preclusive per chi palesi un grado di preparazione insufficiente. Questo sarebbe un modo più serio e stimolante di preparare gli studenti. Se al secondo anno delle superiori non sei in grado di comprendere e interpretare un testo di letteratura non puoi andare avanti. Lo stesso vale per le altre materie. Anche le classifiche Ocse non ci collocano in grandi posizioni".

C'è poi l'annoso problema delle strutture: "Il piano Scuola Estate 2021 è un'ottima idea. Prefigurava l'apertura della scuola anche d'estate per delle attività specifiche e sarebbe una gran cosa soprattutto nei contesti difficili. Ma tenere aperte le scuole d'estate con le temperature di questi giorni sarebbe proibitivo. Scontiamo una edilizia problematica che rende poco fruibili le strutture nei mesi più caldi. Diventa impossibile organizzare anche delle semplici attività ludiche. Occorrerebbe lavorare sull'edilizia per garantire ai ragazzi che hanno una sospensione del giudizio di rafforzare le proprie competenze. Senza contare il problema delle risorse: un docente a cui si chiedono più ore di servizio va gratificato. Insomma, sono molteplici i problemi che andrebbero affrontati e superati. Non è affatto semplice". 

La chiosa, il preside del Lanza la dedica al prossimo anno scolastico. Malgrado le rassicurazioni dell'Assessore Lopalco, restano le incognite sul ritorno in classe: "Ritengo che la didattica in presenza sia imprescindibile. Il ricorso sistematico alla Dad aggiungerebbe altri danni a quelli inevitabilmente generatisi in quest'ultimo anno e mezzo. Servirebbe una organizzazione razionale, con il ricorso alla differenziazione degli orari tra le classi del primo e del secondo ciclo, che decongestionerebbe anche i mezzi di trasporto riducendo al 50% la presenza in classe. Poi, lì dove le classi fossero affollate si dovrebbe ricorrere all'uso della mascherina e al distanziamento. E, naturalmente, sarebbe opportuna la vaccinazione degli studenti e degli operatori scolastici. A oggi, l'85% del personale è vaccinato. Per gli alunni spero che ci sia l'opportunità di vaccinarsi nelle prossime settimane. Tornare alle lezioni in presenza in sicurezza si può e si deve". 

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