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Ex Enichem, l'appello di mons. Moscone al ministro Cingolani: "Progetto di nuovi impianti di trattamento rifiuti preoccupa la comunità"

In una lettera indirizzata al ministro Cingolani, l'Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo chiede il rinvio della conferenza di Servizi in programma il prossimo 30 novembre, e un personale interessamento sulle richieste di installazioni di nuovi impianti di trattamento di rifiuti nell'area ex Enichem

“Chi le scrive è il Vescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, una Diocesi del Sud Italia che si ritrova ad avere sul proprio territorio uno sguardo di attenzione ed interesse non solo per le stupende bellezze naturali, paesaggistiche, culturali e spirituali che i secoli le hanno donato, ma anche per la ferita, ormai incancrenita, di un sito Sin”. È l’incipit della lettera aperta che l’arcivescovo Franco Moscone ha indirizzato al ministro della Transizione ecologica Cingolani.

Oggetto della missiva, il sito di interesse nazionale ex Enichem di Manfredonia e, in particolare, la conferenza di Servizi decisoria in programma il prossimo 30 novembre. Moscone chiede al ministro di rinviare la conferenza.

“Fin dai primi giorni del mio ingresso in Diocesi tre anni fa ho accolto costantemente lacrime e preoccupazioni per le ferite e le morti che erronee scelte di industrializzazione hanno procurato al territorio e al suo popolo. A distanza di 45 anni dal tragico avvenimento dello scoppio della torre di arsenico del 26 Settembre 1976, si registra ancora oggi, oltre al dolore e alla paura, tanta rabbia e scarsa fiducia nelle Istituzioni civili e politiche. Tanta rabbia perché dopo quasi mezzo secolo la situazione di inquinamento resta quasi identica al momento della tragedia: i dati pubblicati circa la bonifica sono eloquenti. La poca fiducia nelle Istituzioni è dovuta ad una quasi assenza di vero interesse verso la situazione, sono sporadici gli interventi da parte di politici ed Enti del territorio e per di più slegati tra loro rendendo difficile il perseguire il bene comune”.

“Mi sono chiesto – si legge nella lettera – cosa può fare un Vescovo dinanzi a quanto accaduto 45 anni fa, ma che continua a condizionare il presente ed a tradire lo sviluppo futuro: solo pregare? Non può bastare la preghiera: il territorio ed il suo popolo necessita di speranza e, come sosteneva un vescovo pugliese già negli anni ’80, “la Speranza va organizzata” (don Tonino Bello). Come cittadino e come guida spirituale della Chiesa che è in Gargano non posso non richiamare e invitare a porre in atto quanto la Carta Costituzionale riporta agli articoli 9 e 41: “La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. (Articolo 9). “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”. (Articolo 41)”.

Come Vescovo non posso non sentire forte in me il monito del Profeta Isaia: “Per amore del mio popolo non tacerò, non mi concederò riposo” (Is 62,1). Come comportarmi quale Pastore e Guida di una Chiesa che si sente profondamente parte attiva nella società civile e desiderosa di portare il proprio contributo di responsabilità e cura del territorio? Ascoltare, organizzare dibattiti, approfondire questioni, sollecitare le coscienze, invitare a cercare soluzioni percorribili e sostenibili, ecc. Ho ancora ben presente la recente 49ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani svolta a Taranto sul tema “Il Pianeta che speriamo” in cui diversi rappresentanti del Governo Italiano vi hanno preso   parte in presenza o sono intervenuti con videomessaggi. Come Chiesa abbiamo avuto modo di confrontarci con tanti di Voi, condividere preoccupazioni circa il presente e soprattutto visioni future di speranza da organizzare e far germogliare. Durante i lavori sono state citate le Diocesi del Sud e i drammi dei siti Sin in essere presenti”.

“Come Vescovo di una Diocesi con all’interno un sito Sin sento ora il dovere di farmi portatore di una richiesta cogliendo l’occasione di una annunciata Conferenza di Servizi decisoria in programma il prossimo 30 novembre. La convocazione della Conferenza è stata presentata al Vostro Ufficio Bonifiche da Enirewind ed è stata concessa invitando i referenti Istituzionali dei Comuni di Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo”.

L’arcivescovo chiede il rinvio di almeno 30 giorni “così da permettere al futuro Sindaco di Manfredonia, che sarà eletto in seguito al ballottaggio di Domenica 21 Novembre 2021, di poter nominare la Giunta e prendervi parte dopo essersi preparato; a tal fine chiedo anche di riaprire i termini di accesso ai documenti e presentazione delle osservazioni”.

“La Città di Manfredonia – aggiunge – è una città estremamente provata dalla vicenda ricordata, ed ha vissuto nel periodo 2019-2021 lo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose; la cittadinanza ha atteso con speranza il momento elettorale e la certezza di tornare ad avere i propri rappresentanti costituzionalmente eletti, non può essere privata di una sua partecipazione ad un avvenimento così importante e che ne può segnare il futuro”.

L’arcivescovo conclude chiedendo al ministro un personale interessamento alla vicenda Sin Manfredonia area ex Enichem: “Negli ultimi mesi sente nuove ansie e preoccupazioni per richieste di installazioni di impianti di trattamento rifiuti, di cui troppo poco ed in maniera ambigua si conosce il contenuto ed il livello progettuale circa lo studio di massima. Da quanto è stato pubblicato l’area in questione ha una falda ancora inquinata al 100% e la bonifica di superficie sull’intero Sin realizzata solo al 18%. Con queste mie osservazioni non voglio costituire elemento di freno alla crescita industriale del territorio, anzi stimolare ad una ricerca responsabile e sostenibile alla stessa, per questo invito il Ministero ad una attenta valutazione in quanto primo responsabile dell’area Sin. Con la voce di Pastore e guida mi rivolgo alla sua sensibilità politica, certo di servire la democrazia e la partecipazione attiva della società civile ricordando il valore della vita e della salute che produce autentico lavoro e dà dignità all’economia. Grato a Lei ed al Governo tutto, da cittadino Italiano e da Cristiano, per il servizio istituzionale che rappresentate e onorate”.

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