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Primo sfratto dopo 20 anni per otto famiglie, il Comune le manda via e si riprende i locali: "Vogliamo restare e pagare"

Abitano nei pianterreni in via Catalano, via Ricciardi e vico Solitario, nel cuore del centro storico. Pagano regolarmente le utenze e sono disposti a pagare l'affitto. Entro novembre dovranno liberare gli alloggi

Entro novembre otto famiglie dovranno liberare i pianterreni in via Catalano, via Ricciardi e vico Solitario, nel cuore del centro storico di Foggia, alle spalle di Palazzo di Città.

Abitano da più di 20 anni in quei bassi, e pagano regolarmente le utenze, ma ora il Comune rivuole indietro i locali. Il 21 settembre scorso le famiglie hanno ricevuto la lettera diffida. Entro 15 giorni avrebbero dovuto sgomberare l'alloggio. È il primo sfratto dopo due decenni. Prima i locali erano nelle disponibilità della Curia.

Sono tutte famiglie con minori a carico. Tra loro c'è una donna disabile e una ragazza incinta. Stando a quanto è stato riferito alle famiglie, i locali servirebbero urgentemente per un progetto. Gli alloggi non presentano alcun problema di agibilità e sono in buono stato. Le mamme si sono rivolte a Giulia Frascolla, che ormai guida la crociata delle famiglie nella morsa dell'emergenza abitativa. Uscita dai container di via San Severo, continua a lottare per loro. 

Ieri pomeriggio, una delegazione è stata ricevuta negli uffici di via Gramsci. Le famiglie sono state informate che arriverà il decreto di rilascio dell'alloggio che riporterà l'ultima data utile per lasciare le abitazioni. Dovrebbe essere fissata per metà novembre. Hanno guadagnato solo qualche giorno rispetto alla prima scadenza del 25 ottobre. Da due giorni provano, senza esito a causa degli impegni istituzionali, a chiedere un colloquio al sindaco Franco Landella. "La nostra situazione è molto urgente", è il messaggio che hanno fatto recapitare al primo cittadino.

Sono censiti, residenti, alcuni di loro sarebbero nella graduatoria per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica del 2016, pubblicata il primo ottobre scorso. Il Comune contesta l'occupazione senza titolo. Una assegnazione risalirebbe, però, a 14 anni fa, all'epoca del sindaco Ciliberti. È il classico copione del male di vivere nel disagio abitativo che si acuisce in città. "Non vogliamo case nuove - spiegano le donne - noi vogliamo rimanere pagando un affitto".

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