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Perché il più grande deposito Gpl costiero è pericoloso per la salute e l'ecosistema

I motivi del "no" ad Energas di Isde Foggia, medici per l'ambiente

Attraverso una nota stampa, Isde Foggia, medici per l'ambiente, motiva il suo "no" ad Energas, il progetto del più grande deposito costiero di Gpl a Manfredonia.

"La città di Capitanata con il suo territorio è ancora oggi ferita e abbandonata. Il suo territorio come ben noto è parte integrante dell’area S.i.n. Manfredonia-Monte Sant’Angelo con il Decreto n. 426 del 9/12/1998, perimetrato con Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 10/01/2000.

E’ ferita dal 26.09.1976 a causa di una fuoriuscita di 30 tonnellate circa di arsenico in atmosfera a seguito di un incidente nel sito industriale chimico dell’Eni, a circa 500 metri dalla città ma in territorio di Monte Sant’Angelo.

Per la cronaca ci sono stati successivamente anche episodi di incendi industriali (fertilizzanti nel 1978 e caprollatame nel 1984) ed incidenti con fuoriuscita di acido solforico e poi di ammoniaca nell’atmosfera.

E’ abbandonata in quanto la bonifica del territorio (contaminato anche dal benzene, toluene, xilene, mercurio, idrocarburi aromatici, piombo e zinco) non è conclusa. Inoltre dell’intera aria marina prospiciente il sito del petrolchimico non è molto chiara la condizione del suo ecosistema.

Gli ultimi studi scientifici, prodotti a seguito di indagini della 'Ricerca Partecipata' (prof. Annibale Biggeri) nel giugno 2017, lasciano numerosi dubbi sugli effetti a carico della salute dei manfredoniani. Lo studio S.e.n.t.i.e.r.i. dell’Iss, presentato dal prof. Fabrizio Bianchi, ha mostrato un eccesso di malformazioni congenite, pari al 36% in più delle attese rispetto ai nati della popolazione regionale.

Nel territorio di Manfredonia era previsto sin dal lontano 1998 un deposito costiero di 60 milioni di litri di Gpl. Il progetto lo prevede in località Santo Spiriticchio, vicinissima alla città, al confine dell’oasi Lago Salso e contigua al Parco del Gargano. La proprietà è della società partenopea prima Isosar, oggi EnerGas SpA, ma sempre con lo stesso manager. L’area è nota a rischio sismico. E’ nei pressi del parco archeologico e storico di Siponto.

E’ in linea d’area a 7 base operativa della Nato di Amendola (dotati di droni e dei nuovissimi aerei supersonici F-35A ‘Lighting II’ a testata nucleare) con i probabili o potenziali incidenti.

A tutto ciò aggiungiamo il rischio quotidiano dovuto al trasporto via mare e su rotaie o su gomme del derivato fossile.

I cittadini e le cittadine di Manfredonia con gli incidenti industriali accennati e l’esperienza della lotta di fine anni ‘80, si sono espressi attraverso il referendum del 13.11.2016 con un chiaro dissenso a tale insediamento di Gpl, con oltre il 97% dei voti contrari.

In aggiunta tutte le forze politiche locali, regionali e le associazioni ambientalistiche provinciali sono contrarie all’EnerGas spa. Di recente il Comune e la Chiesa hanno a cuore il rispetto della volontà popolare.

Ad oggi la salute preoccupante dei cittadini e l’ambiente compromesso e non completamente bonificato del Sin Manfredonia-Monte Sant’Angelo desiderano un modello di sviluppo diverso e moderno nel rispetto di un ecosistema che dia sviluppo e un futuro certo ai propri figli.

Per tutti questi motivi Isde Foggia si schiera al fianco dei cittadini e delle cittadine dell’area interessata per dire No Energas per la Salute delle persone e per la tutela dell’Ecosistema".

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