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In Puglia ha vinto la scuola in presenza, basse percentuali di classi in dad

L'analisi effettuata dall'Anp Puglia attraverso un sondaggio che ha riguardato in forma volontaria e anonima 64 scuole distribuite su tutto il territorio regionale. Il 14% sul totale delle classi risulta in Dad completa o in Didattica integrata digitale. Nell'11% è avviata l'attività di vaccinazione in loco. "Situazione lontana dalle fosche previsioni di Emiliano"

Nonostante le persistenti difficoltà e criticità la scuola è ripartita. “Finora, però, non è stato pubblicato, qui in Puglia, nulla di ufficiale che consenta all’opinione pubblica di formarsi una valutazione aggiornata e fondata su dati numerici”, commenta Roberto Romito, presidente regionale della Anp (Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola).

Romito evidenzia le “mille prevedibili e previste difficoltà, già sperimentate nel recente passato” con le quali la scuola è ripartita, dalla quasi totale impossibilità nell’individuazione e tracciamento degli alunni contagiati, alla difficoltosa interlocuzione delle scuole con le strutture sanitarie, passando per le regole sul distanziamento nelle mense e alla carenza di dispositivi di protezione. A queste si aggiungono le difficoltà nel fare lezione in presenza e a distanza: “Aggiungiamoci le connessioni di rete che rischiano continuamente il blocco per sovraccarico e le uscite anticipate per riduzione di orario: l’elenco sarebbe anche più lungo, ma anche così è sufficiente a descrivere un servizio scolastico assai poco paragonabile a quello ordinario. Tuttavia le scuole hanno riaperto, grazie all’impegno del personale e, in particolare, dei dirigenti, che ormai da quasi due anni lavorano letteralmente senza soste, tra risorse promesse e non ancora (o mai) arrivate e la continua mutevolezza e la  spesso inutile complicazione di molte delle misure previste dai protocolli di gestione della pandemia. Se la scuola va avanti, dopotutto, è grazie a loro”.

Ed è proprio l’Anp, con un sondaggio riferito alla data di sabato 15 gennaio, a produrre dei dati utili a farsi un’idea sulla situazione in Puglia: “Proviamo noi a riempire - almeno in piccola parte - l’inspiegabile silenzio di Ministero e Regione su quanto sta accadendo nelle scuole pugliesi dopo le vacanze natalizie, rendendo noti i risultati del sondaggio da noi proposto per valutare l’andamento di questa prima settimana di attività. Premettiamo che la nostra inchiesta non ha alcuna pretesa di validità scientifica né tantomeno di ufficialità, in quanto condotta con l’unico fine di ottenere - in mancanza d’altro - almeno un’indicazione sintetica sulla reale situazione di docenti, personale e classi nella nostra regione, e per orientarsi tra le tante voci e pareri che circolano e che spesso oscillano tra i due estremi del catastrofismo e della sottovalutazione dei problemi”.

Il sondaggio ha riguardato in forma volontaria e anonima 64 scuole distribuite su tutto il territorio regionale (il 10% del totale), 7.766 docenti, 1.805 unità di personale non docente, 335 sezioni di scuola dell’infanzia e 2.547 classi in totale, fra scuola primaria, media e superiore. Malgrado la percentuale bassa del campione analizzato, i dati che emergono sono abbastanza indicativi: nelle scuole prese in considerazione, infatti, risulta assente e non ancora sostituito il 4,2% dei docenti ed il 6,3% del personale non docente.

Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, nel 10,7% delle sezioni l’attività è stata sospesa per 10 giorni. Negli altri ordini di scuola (primarie, medie e superiori) il 14% sul totale delle classi risulta in Dad completa (intera classe collegata da casa) oppure in Did (didattica integrata digitale, ossia con un gruppo di alunni collegato da casa e il resto in presenza a scuola) Nell’11% delle scuole, inoltre, risulta avviata (o da avviare nel brevissimo periodo) un’attività di vaccinazione in loco per gli alunni.

“Al di là della scontata variabilità dei dati delle singole istituzioni scolastiche fra di loro (ad esempio, ci sono scuole con oltre il 75% di classi in didattica a distanza parziale o totale, oppure con il 15% di docenti assenti e non sostituiti, mentre in altre questi dati sono pari a zero) i numeri disegnano - per il momento almeno - una situazione nel complesso abbastanza lontana dalle fosche previsioni formulate alla vigilia del rientro a scuola anche da parte di autorevoli rappresentanti delle istituzioni, come ad esempio alcuni presidenti di regione incluso il nostro”, puntualizza Romito.

“Se consideriamo poi, come affermato da diverse autorità sanitarie, che saremmo molto prossimi a raggiungere il picco di contagio e che nella nostra regione si registra un andamento molto buono della campagna vaccinale tra gli alunni ed il personale scolastico, con percentuali al di sopra delle medie nazionali, non è forse azzardato sperare che entro due settimane o tre la situazione possa migliorare senza che si sia dovuto ricorrere, nel frattempo, a misure di sospensione generalizzata delle attività scolastiche in presenza”.

Un nuovo sondaggio verrà effettuato tra una decina di giorni per valutare l’andamento della situazione: “Sonderemo ancora le scuole – ha concluso Romito – per vedere quale tendenza si andrà affermando, confidando ancora una volta sulla pazienza e la disponibilità dei colleghi dirigenti a fornirci le loro informazioni in merito alle ripercussioni scolastiche della pandemia. Dalla quale speriamo davvero di uscire al più presto, in quanto il distacco parziale o totale dei ragazzi dalla scuola e dal rapporto fra di loro e con i propri insegnanti, che si verifica ormai per il terzo anno scolastico consecutivo, sta lasciando dietro di sé danni formativi, esistenziali, affettivi e psicologici con cui questa generazione farà i conti a lungo”.

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