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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Isole Tremiti

Contagi zero ma non è tutto oro quel che luccica. Alle Tremiti scarseggia il cibo. Gli isolani: "Fateci almeno pescare"

L'associazione Pescatori Amatoriali Residenti Isolani scrive a Regione Puglia, Prefettura e Comune per chiedere una deroga alle misure imposte per l'emergenza Coronavirus e consentire l'attività con una singola persona per imbarcazione

Le Tremiti sono comune Covid free, non sono stati registrati casi positivi, ma per effetto del lockdown è tutto chiuso e gli isolani non posso spostarsi a terra per fare la spesa e non voglio per non correre il rischio di portare il virus alle Diomedee.

L'associazione P.a.r.i.- Pescatori Amatoriali Residenti Isolani chiede allora di consentire ai singoli la pesca per mettere qualcosa a tavola. Il presidente dell'associazione che ha sede del centro polifunzionale di San Domino Emilio Cafiero, il segretario Salvatore Greco e il consigliere Antonio Greco hanno scritto alla Regione Puglia, alla Prefettura di Foggia e al Comune per chiedere una deroga alle misure imposte per l'emergenza Covid19 e consentire ai residenti la pesca con una singola persona per imbarcazione.

"Qui non abbiamo un supermercato (c’è solo un piccolo spaccio), né una macelleria, né un porto per il ricovero delle nostre piccole imbarcazioni, né una pescheria, né un forno, né un negozio di surgelati - spiega l'associazione - su San Nicola non c’è neppure un bar aperto e su San Domino neppure un tabaccaio per comprare le sigarette. In più l’unica nave che ci collega con Termoli spesso, per le condizioni marine avverse, non effettua viaggi anche per giorni. Questa è già la 'normalità' dei mesi invernali cui siamo abituati, la rigorosa applicazione di alcune misure legate all’emergenza coronavirus, francamente poco comprensibile per le particolari condizioni del nostro contesto privo di casi di positività al virus, l’ha resa oltremodo difficilmente sopportabile".

Chi ha scelto di vivere o rimanere alle Isole Tremiti sapeva di dover rinunciare a qualche comodità e a molti servizi che si danno per scontati sulla terra ferma ma ha scelto di non abbandonare e presidiare l'avamposto, come sentinella dell'arcipelago.

La pesca rappresenta in un momento del genere una pratica per procacciarsi il cibo. "Quella che nel resto della nazione è un’attività ludica della quale, in un momento drammatico come questo , si può fare certamente a meno, per noi, soprattutto adesso, diventa una necessità non avendo, ormai da molte settimane, altro modo di procurarci quanto da mettere sulle nostre tavole per i nostri figli".

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