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"Diminuite i contatti". Il virus galoppa, il sistema sanitario arranca. Più test antigenici e vaccini antifluenzali ai sanitari

Covid, l'assessore alla Sanità pugliese Pierluigi Lopalco ha dato il via libera a un maggiore utilizzo dei test rapidi per migliorare le attività di contact tracing

Anche in Puglia il mantra è: restate il più possibile in casa, uscite solo se è strettamente necessario e diminuite notevolmente i contatti con le persone. Il sistema sanitario fa fatica e il virus continua a circolare con maggiore insistenza mettendo a dura prova la resistenza delle strutture ospedaliere e la capacità di fronteggiare l'emergenza Covid. Aumentano contagi e ricoveri. Fino alla mezzanotte di oggi sono sospesi i ricoveri ordinari e non urgenti, una scelta dettata dalla veloce impennata dei ricoveri conseguenti alla diffusione del Covid, che potrebbe subire una proroga.

Nel frattempo l'assessore alla Sanità sta predisponendo una circolare che verrà inviata alle Asl delle sei province per dare il via libera ad un maggiore uso dei test antigenici per aumentare la capacità dei dipartimenti di prevenzione di svolgere le attività di contact tracing, sistema in tilt da un po' di giorni.

"Non ci volevano scienziati per capire che erano necessari i test rapidi per aumentare la capacità di contact tracing" tuona Ignazio Zullo. "Peccato che la Regione arrivi come sempre in ritardo, nonostante io la sollecitassi da tempo, visto che sono testimone dell’uso di questi tamponi nelle imprese che non possono permettersi un lockdown per sopravvivere. Che dire, meglio tardi che mai!" ha aggiunto il consigliere regionale dei Fratelli d'Italia.

Nella riunione che Emiliano ha tenuto ieri con tutti i direttori generali delle Asl, alla presenza di Vito Montanaro e dell’assessore epidemiologo Pier Luigi Lopalco, "è stato fatto il punto dell'evoluzione del dispositivo flessibile che man mano che le esigenze di posti letto di area medica e terapie intensive aumentano, mette tutto il necessario a disposizione della sanità pugliese e dei pazienti" ha precisato Michele Emiliano. "E' un lavoro difficile ma siamo riusciti a sistemare le situazioni di maggiore difficoltà e crisi".

Il presidente della Regione Puglia ha aggiunto: "Mi auguro che i contagi diminuiscono e che le misure adottate dal Governo abbiano la loro efficacia per diminuire il numero delle persone che sono obbligate ai ricoveri ospedalieri". E concluso: "Prudenza e attenzione da parte di tutti sono fondamentali"

L'altra battaglia che si sta giocando, parallela all'emergenza Covid-19 coronavirus, è quella dei vaccini antinfluenzali.

L'on. Marcello Gemmato, coordinatore regionale dei Fratelli d'Italia, con un'interrogazione al ministro Speranza ha portato in commissione Sanità la situazione dei medici pugliesi, che sarebbero costretti a rimandare a casa i pazienti che hanno fatto richiesta di vaccino antinfluenzale, "nonostante in data 8 ottobre s'era detto che in Puglia sarebbe iniziata la distribuzione dei vaccini da parte delle Asl ai medici di medicina generale per la conseguente inoculazione ai pazienti" sottolinea Gemmato.

"Per il tramite della stazione unica appaltante ASL di Bari, la Puglia avrebbe acquistato 2,1 milioni di dosi che avrebbe dovuto distribuire entro cinque giorni; ne sono trascorsi 19 ed i medici di medicina generale in provincia di Bari non sono ancora in possesso delle necessarie dosi di vaccino utili a coprire il fabbisogno e pare che in queste ore siano costretti a rimandare a casa i pazienti che hanno fatto richiesta di vaccino. La situazione costituisce evidentemente un grave pericolo per la salute dei cittadini poiché è elevato il rischio di coesistenza dell'influenza stagionale e del Covid-19, andando così ad impattare sulle strutture sanitarie pubbliche con la saturazione in breve tempo dei posti disponibili per le cure relative alle due patologie" aggiunge l'esponente meloniano.

Su questo versante, l'assessore alla Politiche della Salute, Pier Luigi Lopalco e il direttore del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro, hanno inviato oggi alle Asl, alle aziende ospedaliere, agli Irccs pubblici e privati, agli enti ecclesiastici, ai  sindacati e agli ordini professionali, una nota con le indicazioni in tema di obblighi vaccinali contro l’influenza per gli operatori sanitari.

“Vaccinarsi – spiega l’assessore Lopalco – tutela la sicurezza di operatori sanitari e dei pazienti. In questo periodo critico poi è assolutamente utile per abbassare la circolazione del virus. Per questo la Regione ha deciso di regolamentare la materia e rendere obbligatoria la vaccinazione per chi accede ai reparti degli istituti di cura”.

“La stagione influenzale 2020-21 si caratterizzerà – si legge – per una co-circolazione di virus influenzali e del virus Sars Covid tale da richiedere un rafforzamento delle misure di prevenzione delle epidemie, con particolare riferimento all’ambito assistenziale socio- sanitario”.

Con la lettera inviata ieri, si ricordano gli obblighi di legge regionale per la vaccinazione degli operatori sanitari. La legge prevede l’impiego dei soli operatori idonei allo svolgimento della mansione e della specifica attività presso strutture di assistenza.

Gli operatori sanitari sono, a causa del loro contatto con i pazienti e con materiale potenzialmente infetto, a rischio di esposizione e di malattie come l’influenza prevenibili attraverso la vaccinazione. 

Il regolamento regionale prevede l’esecuzione annuale per tutti gli operatori sanitari, disponendo, in caso di rifiuto, l’adozione da parte del medico competente di specifiche prescrizioni tese alla minimizzazione del rischio infettivo. 

“La Corte Costituzionale – si legge infine – ha ribadito che la Regione ha legittimamente disciplinato in forza delle sue competenze”.  

“Invitiamo quindi – ha concluso il direttore Montanaro - tutti gli enti, i sindacati, gli ordini e le associazioni a dare la massima diffusione alla nota, evidenziando l’importanza del rispetto degli obblighi vaccinali quale misura di prevenzione e protezione con l’impegno alla massima sensibilizzazione di tutti gli operatore del Servizio sanitario regionale”.

Altro tema caldo sollevato dai consiglieri regionali è quello delle Usca, Unità Speciali di Continuità Assistenziale: "Oltre all’aumento dei posti letto negli ospedali pugliesi, è necessario potenziare l’assistenza territoriale per la gestione domiciliare dei pazienti con Covid 19. Per questo torniamo a chiedere chiarezza al dipartimento Salute e chiediamo anche risposte su quanto letto nei giorni scorsi in merito alla mancanza di dispositivi di protezione per i medici delle Usca".

Lo dichiarano i consiglieri Rosa Barone, Cristian Casili, Grazia Di Bari, Marco Galante e Antonella Laricchia che nei giorni scorsi hanno chiesto di conoscere per ogni Asl della regione e per ogni provincia il dettaglio del numero delle Usca attualmente attive e dei medici assunti, dei compiti svolti da ciascuna unità e il numero di interventi effettuati. “Non  vogliamo che si ripetano per le Usca gli stessi errori commessi dalla Regione Puglia nella fase 1 dell’emergenza, quando si è partiti in ritardo e con bandi cambiati in corsa. Queste unità hanno bisogno di essere potenziate per dare supporto ai dipartimenti di prevenzione delle Asl, per effettuare inchieste epidemiologiche e tamponi e supportare la campagna vaccinale anti-influenza. L'assistenza territoriale è fondamentale per la gestione di questa fase e va potenziata per evitare il collasso delle strutture ospedaliere e del nostro sistema sanitario” concludono i pentastellati.

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