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Sui Monti Dauni ai tempi del Coronavirus, nessun contagio da psicosi e c'è l'Amuchina: "Non lo dite a nessuno sennò ci assalgono"

A Orsara di Puglia, Roseto Valfortore, Biccari e Pietramontecorvino, smaltita la preoccupazione iniziale, la vita procede normalmente. Le parole di Tommaso Lecce, Lucilla Parisi, Gianfilippo Mignogna e Raimondo Giallella ai tempi del Coronavirus

La vita è ancora slow nei piccoli comuni dei Monti Dauni, anche ai tempi del Coronavirus. Nessuna corsa sfrenata agli acquisti di generi di prima necessità per fare scorte, nessuna isteria collettiva, solo qualche fibrillazione nei centri dove normalmente la giornata scorre senza troppa frenesia. Almeno apparentemente, gli abitanti non sono stati contagiati dalla psicosi, a parte qualche attimo di scompiglio. 

"C'è stato un momento di preoccupazione, ma adesso i cittadini si sono tranquillizzati - racconta il sindaco di Orsara Tommaso Lecce - In un primo momento, quando non c'erano ancora disposizioni, mi avevano chiesto anche se si dovesse chiudere la scuola, però ora si sono rasserenati tutti, anche a seguito dei chiarimenti arrivati dall'incontro in Prefettura. C'è stato un po' di panico solo per un funerale, perché i familiari del defunto arrivavano dal Nord, ma è tornato tutta alla normalità". 

Nella graziosa Roseto Valfortore non si sono scomposti più di tanto. "Gli abitanti del mio paese sono tranquilli, sinceramente. Forse anche perché l'Amministrazione ha cercato di mantenere i toni bassi - afferma la sindaca Lucilla Parisi - Ho aspettato che la Regione emanasse il provvedimento per affiggerlo e pubblicarlo sui social, e basta. Ma non ho allarmato, perché secondo me si sta esagerando. È rientrata una ragazza da Milano e prima di farlo mi ha chiamata. Non aveva sintomi di nessun genere e mi sono limitata a suggerirle quanto indicato dalle direttive del provvedimento regionale: avvertire il medico curante per il semplice censimento di chi rientra dal Nord. Non c'è panico. Penso che in quasi tutti i comuni vicini siano altrettanto sereni". 

La prendono con filosofia e il censimento è più smart dei grandi centri, alla vecchia maniera, con un giro di telefonate, anche perché le distanze tra il cittadino e l'amministrazione qui si accorciano. "Preoccupazione c'è, inutile negarlo, però non allarmismo - afferma il sindaco di Pietramontecorvino Raimondo Giallella - Sicuramente i cittadini hanno fatto domande, si sono rivolti al medico. Nella giornata di ieri abbiamo affisso in tutti i locali pubblici, sul sito, sul profilo Facebook un vademecum da osservare. Stiamo provando ad essere cauti e a monitorare, a capire chi sta rientrando, qualcuno lo chiamiamo anche personalmente facendola sembrare una telefonata di cortesia e non un'indagine ispettiva - sorride - Sottovalutando un problema si possono correre dei rischi, sopravvalutandolo se ne possono correre altri". 

In quel di Biccari, di Coronavirus si parla nei bar e nella piazza, ma senza troppi condizionamenti. Sono tornati tanti universitari in questi giorni, c'è stato movimento. "Il segno più evidente - fa sapere il sindaco Gianfilippo Mignogna - è che martedì c'è stata la bella manifestazione tradizionale sul carnevale ed è stata un successo". Gli amministratori dei piccoli comuni sono imbattibili in materia di informazione. Nelle ultime ore hanno diffuso prontamente il numero dell'Asl (0881.884018, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 17.30). "Ovviamente è un tema che viene dibattuto e noi riferiamo puntualmente tutte le comunicazioni che arrivano. Gli unici segni di preoccupazione e ansia, in alcun casi, emergono dai social dove la gente si scatena ed è anche bombardata da comunicazioni contraddittorie, a dire la verità - racconta - Per esempio, c'è stato un buontempone che si trova al Nord che ha scritto "stasera torno a Biccari" e giù commenti, ma è una persona che scherza sempre". Gli scaffali delle botteghe non sono stati svuotati, nessun assalto ai market. "L'Amuchina ce l'abbiamo - scherza Mignogna - però non lo dite a nessuno sennò ci assalgono".

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