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Satelliti alleati nella lotta agli incendi boschivi: "Rivoluzioneranno il modo di operare"

Se n'è parlato oggi a San Giovanni Rotondo nel corso di un convegno organizzato dai Carabinieri Forestali e dal Parco del Gargano

La tutela del patrimonio boschivo e la lotta all’abusivismo sono stati tra i temi oggi al centro del convegno ‘I beni ambientali e naturalistici nell’area del Parco nazionale del Gargano tra tutela e valorizzazione’, organizzato dal Comando regionale dei Carabinieri Forestali della Puglia e dal Parco nazionale del Gargano a San Giovanni Rotondo. Si è parlato diffusamente anche di mitigazione dei cambiamenti climatici, analisi dei fenomeni degli incendi - in particolar modo di quelli fuori scala -, nuove tecniche scientifiche applicate alla salvaguardia degli ecosistemi e delle prossime sfide legate all’agenda 2030 che attendono i Parchi nella relazione presentata dal MiTE.

Hanno partecipato diversi sindaci della comunità del Parco e istituzioni del territorio. È stata un’occasione di confronto partita dall’esperienza del prezioso lavoro dei Carabinieri Forestali, che da duecento anni presidiano il territorio della Foresta Umbra e del Parco del Gargano. “Non è più tempo di indugiare. Occorre pianificare la proiezione delle nostre comunità verso il futuro, e lo sviluppo di questo futuro passa dalla tutela dell’ambiente, che può garantire alle comunità e alle nuove generazioni benessere e sviluppo economico”, queste le parole di Michele Crisetti, sindaco di San Giovanni Rotondo, che ha aperto i lavori.

Dopo i saluti istituzionali del generale Antonio Marzo, comandante dell’Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, del viceprefetto di Foggia Angela Barbato, del presidente della Comunità del Parco del Gargano Rocco di Brina, di Anna Landi, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, e del presidente della Provincia di Foggia Nicola Gatta, la parola è passata a Pasquale Pazienza, presidente del Parco nazionale del Gargano, che ha evidenziato l’importanza di azioni di sistema e sinergiche tra le diverse istituzioni. “La tutela dell’ambiente deve passare attraverso la valorizzazione economica dei beni ambientali che devono essere recuperati in un percorso sinergico che tenga conto della dimensione sociale e dell’equità intergenerazionale”, ha spiegato Pasquale Pazienza.

Ad aprire la prima sessione di lavori, Marco Di Fonzo, colonnello dei Carabinieri del Comando Tutela Forestale e Parchi – Nucleo Informativo AIB. Partendo dall’analisi dei numeri degli incendi degli ultimi anni, in particolar modo dai fenomeni degli incendi fuori scala (mega fire), il colonnello ha illustrato le attività svolte a tutela dei beni naturali, basate sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sullo sviluppo di competenze professionali specifiche, illustrando il lavoro della più grande rete di analisti specialisti (Niab) degli incendi boschivi. Si tratta di specialisti che intervengono a fiamme spente, che interpretano i segni e svolgono a ritroso il cammino delle fiamme, comprendendo il percorso degli incendi boschivi e sfruttando le opportunità offerte dagli assetti satellitari, in particolar modo il satellite radar Sentinel 2 e il PuG SAT 120 .

“È un tipo di controllo che, attraverso il potenziamento straordinario di investimento, circa 2 miliardi euro, cambierà totalmente il modo di operare nella protezione ambientale grazie al potenziamento degli assetti satellitari”, ha commentato il colonnello. Droni e satelliti saranno sempre più importanti per combattere gli incendi boschivi.

Per la Regione Puglia è intervenuto Gianluca Nardone, direttore del Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambientale, che ha dedicato un passaggio del suo intervento alla nuova programmazione Psr che comprende anche contributi ai boschi e alle foreste e alle nuove proposte di leggi forestali ed altri strumenti che porteranno la Regione Puglia a distinguersi per la capacità di costruire strumenti di supporto.

Giovanni Sanesi, direttore del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari, ha incentrato il suo intervento sull’aspetto selvicolturale preventivo per gli incendi boschivi, portando ad esempio le buone pratiche adottate in numerosi paesi extra europei e che riguardano le scelte di pianificazione paesaggistica anche rispetto ai cambiamenti della stagionalità.

Antonio Maturani, direttore della Divisione Pna del Ministero della Transizione Ecologica, ha parlato a lungo della conservazione della natura in Italia e del ruolo strategico delle Aree Protette. “La politica di rete della Aree Protette è una politica che funziona. I numeri ci dicono che nelle Aree Protette c’è stata un’attività di conservazione non volta solo all’eccellenza, ma ampliata in un sistema di valorizzazione delle biodiversità. In un’ottica di sistema, i dati ci dicono che le Aree Protette Nazionali sono un successo in termini di conservazione e pianificazione”, ha concluso il direttore.

Di abusivismo edilizio ha parlato Anna Landi, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, che ha illustrato gli importanti risultati ottenuti grazie al protocollo di intesa sottoscritto con il Parco nazionale del Gargano e che ha permesso la demolizione di oltre 60 manufatti abusivi. Un protocollo divenuto best practice nazionale e che è stato preso a modello in altri comuni. “L’ente parco è sempre presente e, grazie alla collaborazione con l’ente, siamo riusciti a dare applicazione a molte sentenze. Cerchiamo attraverso le demolizioni di tutelare il territorio ripristinando la legalità”. Landi ha mostrato le foto di alcune recenti demolizioni. La più clamorosa, a Vieste, ha riguardato un intero residence abusivo composto da numerosi appartamenti affittati ai turisti. “La demolizione delle opere abusive nelle aree sottoposte a vincoli è un’attività che la Procura svolge attraverso un ufficio ad hoc che si occupa di dare esecuzione alle sentenze di condanna definitiva in materia di edilizia. L’ordine di demolizione prevede anche il ripristino dei luoghi. Il protocollo con il Parco del Gargano ha un’importanza notevole in questo senso ed è bello vedere la collaborazione di questo ente che ha aiutato molti Comuni in questo percorso. Questo ci insegna che è fondamentale collaborare se si vogliono ottenere risultati”, ha concluso Landi.

Giovanni Cannata, presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, ha posto l’accento sulla necessità di affiancare alla capacità progettuale e alla forza dei Parchi anche dei quadri normativi più snelli nel perseguimento della missione primaria che è la conservazione, la valorizzazione e la tutela delle aree protette.

Il generale Nazario Palmieri, comandante dei Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali, si è soffermato sulle eccezionali caratteristiche del territorio del Parco del Gargano e delle specie presenti, dalle Faggete Vetuste alle decine di varietà di orchidee. Il Generale ha inoltre sottolineato l’importanza della cultura della tutela ambientale come valore da preservare per le nuove generazioni.

A chiusura del convegno è giunto monsignor Francesco Moscone, Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, che ha rilanciato il messaggio di Papa Francesco come monito per tutti i presenti: “Questo mondo noi abbiamo cercato di cambiarlo, di adeguarlo ai nostri bisogni e ora ci sta dicendo che è giunto il momento in cui questo mondo noi dobbiamo curarlo. Prenderci cura della natura e dell’ambiente”.

È stato inoltre conferito il 'Premio Orchidea' del Parco Nazionale del Gargano, un riconoscimento di pubblica stima per chi si è distinto nei campi della tutela e della valorizzazione dell’ambiente e della promozione territoriale in attività sia pubbliche che private, che ha premiato la Procura della Repubblica, il MiTE – Ministero per la Transizione Ecologica e il Generale Nazario Palmieri Comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali.

“Per l’incessante e perseverante lavoro svolto nell’affermazione della legalità, della tutela dell’ambiente e nella promozione, tra le Comunità locali, di una sempre maggiore consapevolezza sul tema della lotta all’illegalità – si legge nella motivazione del premio conferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia - Per tutta l’attività di contrasto all’abusivismo edilizio che inficia le possibilità di sviluppo socio economico del territorio e per la quale l’Ente parco si pregia di essere al servizio”.

Il premio al ministero della Transizione Ecologica - Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare è stato attribuito “per l’importante lavoro svolto a favore dei Parchi nell’affermare la tutela delle risorse naturalistiche e ambientali nelle aree protette anche attraverso la programmazione e l’implementazione di interventi di sistema orientati alle sfide dell’agenda europea 2030. Per la costante apertura a un virtuoso e fruttuoso dialogo tecnico e scientifico ancorché amministrativo con il nostro Ente parco nazionale del Gargano utile e necessario alla realizzazione di comuni percorsi per la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e per la salvaguardia del nostro futuro”.

Questa, invece, la motivazione del premio conferito al generale Nazario Palmieri, comandante Carabinieri Tutela Forestale e Parchi Nazionali: “Per aver contribuito, nella veste di Ufficiale del Corpo forestale dello Stato e dell’Arma dei Carabinieri, alla tutela dei valori ambientali, naturalistici e paesaggistici dell’area territoriale del Parco nazionale del Gargano con una meritoria attività di gestione e miglioramento del demanio della Foresta Umbra e salvaguardia dei boschi dagli incendi boschivi non disgiunta dall’ opera di divulgazione delle peculiarità ecosistemiche e naturalistiche della Montagna del sole attraverso libri e pubblicazioni tecnico-scientifiche”.

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