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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Concorso Uni Fg, il rettore Limone sbotta e l'ateneo valuta querele: "Strumentale e distorta ricostruzione della vicenda"

Pierpaolo Limone replica al senatore Nicola Morra, nonché presidente della commissione parlamentare antimafia, sul concorso per la copertura di un posto di seconda fascia in Diritto processuale civile vinto da un membro del CdA: "Per loro vige il solo sistema dell'astensione"

“Strumentale e distorta ricostruzione della vicenda”. Replica così il rettore Pierpaolo Limone alle accuse mosse da Nicola Morra circa l’espletamento di una procedura concorsuale, secondo il quale per legge non potrebbero partecipare i membri del Cda delle università. Limone smentisce però questo particolare, evidenziando che la norma non lo impedisce, ma, aggiunge, "per loro vige il solo sistema dell'astensione". Secondo Limone quella ripresa da alcune testate e da Morra, per i quali l'Uni Fg sta valutando gli estremi di una querela per diffamazione, "è una lettura volutamente distorta e speciosa".

"In un clima dì caccia alle streghe - prosegue ancora la nota - tutto è corrotto, tutto è riprovevole. Invece ci sono istituzioni che hanno la schiena dritta, che operano con rigore ottenendo risultati visibili. Il paradosso dì questa vicenda è il carattere intimidatorio degli articoli. Il riferimento all' "unico candidato" e al "vincitore all'unanimità", inoltre, è tendenzioso: il concorso in esame è relativo a una procedura espletata in attuazione di un piano ministeriale finalizzato alle progressioni di carriera dei ricercatori a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale già in servizio presso l'Ateneo. Quindi non si tratta di "unico candidato", ma di "unico candidabile" che appartiene ad un ruolo ad esaurimento rispetto al quale il ministero promuove piani esplicitamente tesi a consentire al maggior numero possibile di persone di transitare nella seconda fascia della docenza universitaria, previa positiva valutazione dei titoli e delle attività svolte. Trovo assolutamente ingiustificati questi attacchi fortemente lesivi dell’immagine di un ateneo che è impegnato in prima linea nel contrasto a ogni forma di illegalità” conclude Limone.

Questo il post pubblicato ieri sul profilo Facebook di Nicola Morra: “Foggia non è nuova a queste anomalie nell’Università. Oggi raccontiamo la vicenda del gennaio del 2021, quando il professor Mario Pio Fuiano viene nominato dal rettore nel CdA dell’Università di Foggia. Tempo otto mesi e il cda indice un concorso per la copertura di un posto di seconda fascia in Diritto processuale civile. Chi si candida e chi lo vince con giudizio unanime della commissione? Proprio lui, il professor Fuiano, senza dimettersi dal Consiglio di amministrazione. Per legge però ai concorsi non possono partecipare i membri del cda dell'ateneo. Perfino i parenti fino al quarto grado non possono partecipare. Lui invece partecipa e lo vince. Non è però il solo, perché abbiamo prof che vincono posti che essi stessi bandiscono, dall’alto dell'essere loro nel cda dell'ateneo, CdA che hanno funzione di indirizzo strategico, di programmazione finanziaria e del personale e di vigilanza. Ai colleghi di questi soggetti dico di continuare a denunciare le anomalie. Spesso grazie ad alcune segnalazioni, in varie parti d’Italia, sono state fermate delle porcate. L’Università deve promuovere il merito, una carriera da farsi col sacrificio e la passione dello studio. Non scorciatoie, furbate ed abusi di potere”.

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