Mamme avvelenate per la chiusura delle materne comunali: “Alla commissione non interessa il cittadino-genitore”
Il comitato delle famiglie ha ‘sezionato’ il confronto a Palazzo di Città e, intanto, stanno per scadere i termini per le iscrizioni. Dall’ex Provveditorato massima disponibilità per tutti coloro che decideranno di iscrivere i propri figli alle statali
Il comitato genitori prova a trascrivere, per sommi capi, un confronto durato più di due ore a Palazzo di Città, il 24 gennaio, sulla riorganizzazione e razionalizzazione delle scuole dell?infanzia paritarie comunali che prevede, a dispetto della formula adottata, lo smantellamento di tutti i plessi e dell?asilo nido comunale.
Ripercorrono il dialogo e lo sezionano punto per punto, come avevano promesso all?indomani dell?incontro, evidenziando alcuni passaggi, mentre macinano veleno. In videoconferenza, è intervenuta la sola commissaria Rachele Grandolfo. Hanno partecipato, tra gli altri, la dirigente dell?Ufficio Scolastico Territoriale Marida Episcopo e la dirigente del Servizio Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, Silvana Salvemini. La delegazione del comitato era composta solo da due genitori, come richiesto dall?ente.
Hanno chiesto come mai la delibera della commissione straordinaria, datata 30 dicembre, fosse stata pubblicata con ?tanto ritardo?, solo il 10 gennaio. Eppure, il Comune era perfettamente consapevole, e lo ha appuntato in quello stesso provvedimento, che la finestra per le iscrizioni al nuovo anno scolastico si apriva il 4 gennaio per chiudersi il 28 gennaio. I genitori dei bambini provenienti dalle scuole comunali ne ricavano una possibile disparità di trattamento rispetto alle famiglie che già fruiscono dei servizi statali e privati. ?Deduciamo che alla commissione straordinaria non interessa il cittadino-genitore?, hanno detto ai loro interlocutori. La risposta ricalca quella già letta negli atti che preludevano allo smantellamento: le chiusure non determineranno alcuna difficoltà per le famiglie.
Davanti alle loro obiezioni sull?interruzione della continuità didattica, sul trauma subito dai bambini strappati da un ambiente scolastico, sulle aperture il sabato e alla domanda, provocatoria, su una volontà di indirizzare le famiglie verso gli istituti privati a pagamento, il Comune, a parte mostrare umana comprensione per i disagi, ha risposto con la necessità di provvedere a ?scelte globali?.
La dirigente dell?Ufficio Scolastico Territoriale, Marida Episcopo, secondo quanto riferito dai genitori, ha garantito la massima disponibilità nei confronti di tutti coloro che decideranno di iscrivere i propri figli alle scuole statali. Sicuramente, per accogliere tutti, saranno aperte altre sezioni, e in ciascuna sono previste due maestre. Alcune scuole, ha confermato, il sabato sono chiuse.
L?amministrazione avrebbe escluso che sia stato il mancato potenziamento del servizio negli ultimi anni a determinare la soppressione di alcuni plessi e il calo di iscrizioni. I genitori hanno chiesto perché non sono stati interpellati, in qualità di fruitori dei servizi educativi comunali, quando sono stati coinvolti i sindacati e l?Ufficio Scolastico Territoriale, ma niente. A nulla è valso citare le positive esperienze delle rappresentazioni teatrali al Giordano e delle Olimpiadi dei bambini alla Figc che, come lamentano le famiglie, non sono state adeguatamente pubblicizzate.
Continuano a domandarsi perché non si lascino aperti i plessi con un numero maggiore di iscrizioni se si parla di ?razionalizzare? i servizi. Hanno elencato tutte le risorse nazionali ed europee disponibili per le scuole dell?infanzia, inclusa la linea del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e i bandi del ministero dell?Istruzione in scadenza al 28 febbraio per il tempo pieno, le mense e l?offerta nella fascia 0-6. Ma il Comune, più che alla questione economica, guarda alle iscrizioni. Il finale ormai lo hanno imparato a memoria: la scelta è frutto di una ?attenta valutazione? e il ritiro della delibera sarebbe alquanto improbabile.
Il comitato segnala oggi, inoltre, i disservizi subiti dalle famiglie: i genitori che hanno presentato richiesta a febbraio del 2021 per il ritorno in presenza dei loro figli, non avendo la possibilità di partecipare alla didattica digitale integrata, secondo i criteri stabiliti da un?ordinanza della Regione Puglia, non avrebbero mai avuto risposte.
Prima ancora, quando il Dpcm del 4 marzo 2020 aveva previsto la sospensione di tutte le attività didattiche ed educative, il Comune di Foggia comunicò che erano state attivate le modalità di rimborso della tassa d?iscrizione per i mesi marzo-giugno dell?anno scolastico: ?Ad oggi? fanno sapere - aspettiamo ancora il rimborso?.